L’INCHIESTA - Morire di lavoro, il processo per i tumori all’ex chimica Saronio di Melegnano

Negli anni settanta il Consorzio sanitario di zona evidenzia i casi di carcinoma alla vescica, nessuno ha mai pagato

Il corpo della Chimica è ridotto a uno scheletro. Non dà più segni di vita da tempo, ma ciò che resta si è trasformato in uno spettro che appare e scompare. Il nome dell’ex industria di coloranti tra Melegnano e Cerro al Lambro, attiva in epoca fascista anche nella produzione di materiale chimico per usi bellici, ritorna sulla stampa 45 anni fa. “Esposto ai magistrati per la fabbrica accusata di aver provocato il cancro. Deciso dal Consorzio sanitario di zona a Melegnano perché l’indagine dei medici ha stabilito che i decessi per carcinoma alla vescica dal ’61 al ’76 sono stati il triplo rispetto alla media nazionale”. Genera paura l’articolo del «Corriere della Sera» del 2 luglio ’77: “Secondo i calcoli eseguiti dai medici Teofilo Andreis, 28 anni, Emilio Volturo, 28 anni, Guglielmo Meregalli, 29 anni, i morti accertati per carcinoma vescicale nel periodo in oggetto di ex dipendenti della Chimica sarebbero almeno trentadue”.

L’inchiesta completa di Marco Pedrazzini sul «Cittadino» in edicola mercoledì 2 novembre

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