Apprezzo l’idea che il Dirigente Scolastico, che io continuo a chiamare preside, (siamo in clima di spending review) possa essere eletto dal collegio docenti e non più investito del ruolo mediante un pubblico concorso. Da chi viene quest’idea? Da alcuni sindacati le cui posizioni sono condivise anche da qualche associazione di categoria. Il dibattito ha preso quota negli ultimi tempi soprattutto dopo il pasticcio dell’ultimo concorso. Ecco allora spuntare l’idea di superare la formula concorsuale per affidarsi al collegio dei docenti. Un po’ come avviene per i presidi di facoltà nelle nostre università eletti dal senato accademico. Una soluzione vista come ottimale e forse come l’unica che potrebbe portare dei significativi cambiamenti nella gestione delle scuole. Penso anch’io che qualcosa potrebbe cambiare. Anzi visto che diventerebbe una figura elettiva, allora è meglio informare il futuro dirigente scolastico non ancora eletto sulle tante incombenze dalla funzione richieste. Incombenze relazionali, amministrative, organizzative, ma anche conoscenze legislative, normative, regolamentari, amministrative, finanziarie, giuridiche, gestionali. Non sono da trascurare le attività di controllo sulle norme che disciplinano la sicurezza, lo stato psichico-fisico dei dipendenti, il buon andamento didattico riservato agli studenti. A questo punto credo sia opportuno rivolgere un incoraggiante invito al nostro preside in pectore con l’intento di aiutarlo a districarsi tra i criptici sentieri. E allora gli direi: caro collega non demordere se le tue giornate si riempiranno di impegni che faranno i conti con il Pof e il Pon, il Mof e il Mef, l’ISO e la Raq, la Rsu e la RSA, i Bes e i DSA, il Prin e la Lim, l’Urp, e le GaE, il Fis e il Pas, il Tfr e il Tfa. E dove mettiamo la Pec? La regina degli acronimi? Non in senso peccaminoso. Anzi. Grazie a lei potrai mantenere i contatti anche con l’Europa e scoprire l’importanza degli E-board, E-twinning, E-commerce, E-learning, E-cube, E-government. Se sei fortunato ti arriverà qualcosa, se sei iellato abbandonati alla preghiera. Hai ragione caro collega. Per capire a fondo il sistema occorre essere dei «palombari di Delo» come diceva Socrate a proposito dei frammenti di Eraclito. Ma tu, caro collega, non ti scoraggiare perché avrai a che fare con organismi che ti chiederanno conto del tuo lavoro e allora preparati a contattare il Sidi, l’Indire e l’Invalsi, l’Ocse e il PISA, il Co.Re.Is, il CRUI, l’ARAN e la Consip (una volta c’era la sip). Tranquillo, vedrai che col tempo ti affezionerai a questi acronimi e lavorerai con passione senza stancarti mai. Ci sono anche gli organismi istituzionali che quotidianamente solleciteranno la tua attenzione fino a sentirli come fratelli e sorelle pronti a ricordarti, in nome dell’autonomia, l’importanza di mantenere i contatti attraverso la richiesta di notizie e monitoraggi, rendicontazioni e compilazioni, schede on-line e dati statistici, flussi migratori, e poi percentuali, report, relazioni. Ma non ti spaventare: è tutto on-line. Anzi c’è sempre chi ti ricorda che puoi continuare a lavorare sul computer, stando comodamente a casa. In questo caso devi far finta di non sentire quando tua moglie ti chiama per la cena. Lasciala strillare. Tu lavori per il bene della comunità. Fai la parte del sordo così ti porti avanti col lavoro. Niente più carte da trasmettere agli uffici della PA, all’USR, al Miur, al Mise che con solerzia e caritatevole accortezza ti ricordano l’importanza di non trascurare di documentarti su importanti istituzioni come l’AFAM, l’ANCI e l’UPI e poi l’AT, il CIPE, il CNSU e il CESP. Sono enti a te molto vicini sempre pronti ad aiutarti, a chiedere la tua collaborazione e talvolta a darti anche i fondi necessari per mandare avanti la scuola. Del resto, coro collega, come tu ben sai se vuoi tenere alto il livello del tuo istituto devi necessariamente organizzarti per cercare risorse tra le tante proposte che ti vengono fatte. Ti consiglio di non trascurare la possibilità di stimolare i docenti a predisporre progetti forieri di utili finanziamenti. Avanti, quindi, con il Clil e il Green Cross, le Learning Week, le Robotics Week, passando dalle IFS per arrivare agli IFTS senza dimenticare il PNSD, il Comenius e il MIA. Se poi vuoi andare sul velluto, allora affidati ai sacri Certamen come il Taciteum o il Ciceronianum, il Sallustianum o il Lucretianum, l’Horatianum o il Sebinum sono competizioni di sicuro investimento per gli studenti. Presta attenzione a certi particolari percorsi linguistici di sicuro successo per i ragazzi come il PET, il FIRST, il FIT e il DELF. Se poi vuoi pensare ai formatori allora occhio al VALes e al TeT. Attento agli atti che firmi perché è sempre alto il rischio di ritrovarti davanti a un giudice che non è quello di pace. E allora preparati a presentarti in Tribunale o se qualcuno ti vuol complicare la vita ti aspetta il TAR.Può essere anche che a causa di qualche tua involontaria disattenzione commessa in buona fede, tu debba fare i conti con un giudizio penale e allora preparati al peggio. Dovrai prepararti a mettere mano al portafoglio, sapendo che potresti essere costretto a mangiare a giorni alterni per far fronte alle spese che ti saranno addebitate dalla Corte dei Conti che non si dimentica mai di te. C’è forse il peggio del peggio? Certamente. Il peggio del peggio è rappresentato da quelli che si divertono a scrivere lettere anonime, dal nobile intento di metterti in guardia su certe «virtù nascoste» di qualche dipendente. Ma tu tieni duro perché questo è il mondo della scuola. Anzi siccome sono in vena di consigli, ti suggerisco di appendere in presidenza un bel crocifisso a cui rivolgerti in caso di necessità. Ma anche qui stai attento al solito agnostico che potrebbe denunciarti per esposizione di un simbolo religioso in un pubblico ufficio. La scuola è laica e non confessionale. Pazienza. Anche in questo caso affidati all’Avvocatura di Stato. Loro sanno come tirarti fuori. E comunque consolati. Puoi sempre trovare solidarietà iscrivendoti a una community o a un social link. Ci sono tanti amici pronti a consolarti. Ma caro collega sei sicuro che vuoi essere eletto?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
     
             
            