L’eclissi dei colletti

bianchi

Ha colpito, nella notizia della mega-cura da cavallo che l’amministratore delegato di Volkswagen ha comunicato ai mercati per dare fiato al colosso tedesco, il fatto che buona parte dei 30mila tagli di personale previsti (su un totale di oltre 600mila dipendenti sparsi per il mondo) riguarderà soprattutto i dipendenti amministrativi. Saranno pochi, in proporzione, gli operai coinvolti; moltissimi coloro che invece si occupano di contabilità, logistica, servizi accessori, vendite, ecc. Il tutto, con la benedizione del sindacato dei metalmeccanici tedeschi. Si tratta di una consistente riduzione di personale che però sarà attuata da qui al 2020 e con modalità le più morbide possibili: pensionamenti senza sostituzioni, prepensionamenti, part time per i lavoratori più anziani. Insomma, azienda e sindacato hanno studiato le modalità meno traumatiche per una decisione che comunque traumatica è: in particolare lo scandalo del dieselgate (motori truccati per far emergere consumi inferiori a quelli reali) sta avendo conseguenze negative soprattutto in Nord America.

E le relative multe miliardarie, come al solito, qualcuno dovrà pagarle. Come al solito, non i responsabili, già da tempo allontanati con laute prebende.

Ma tant’è. Ora è il turno dei cosiddetti colletti bianchi, più sacrificabili – a detta di azienda e sindacati – rispetto alle tute blu. Gli operai di oggi sono super-specializzati, complessi da formare e aggiornare, preziosi da conservare. Il lavoro nel settore non è più quello “a catena”, faticoso e ripetitivo dei tempi che furono. C’è soprattutto tanto controllo di macchinari sofisticati; e la produzione è e rimane il cuore di un’azienda.

Allora la falce scende su ciò che gira attorno alla produzione, appunto gli impiegati, i quadri, i dirigenti. Anche qui, internet e le nuove tecnologie riducono l’importanza del fattore umano nel senso numerico, così come sta ben più gravemente succedendo nel settore bancario.

Tra gli sportelli gli “esuberi” sono già realtà di oggi, ma il domani promette di essere ben peggiore. Anche qui prepensionamenti, esodi “incentivati”, riconversioni nelle finanziarie di gestione patrimoniale, licenziamenti secchi. I computer stanno dissolvendo gli operatori che vi stanno di fronte, nel settore automobilistico così come in quello bancario e in cento altri. Si torna al passato: chi sa fare, chi sa vendere. Il resto, insalata non sempre necessaria.

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