Le stazioni nel mirino: oltre 4mila le persone controllate dalla Polfer

Il bilancio della polizia ferroviaria sul fronte della pandemia e del contrasto alla criminalità sui treni

In un anno funestato dalla pandemia, con anche gli spostamenti via ferro ridotti drasticamente, tra chiusure di attività lavorative, zone rosse e limitazioni negli spostamenti, negli scali ferroviari della provincia di Lodi non è mancato il controllo da parte della Polizia Ferroviaria. I dati del periodo 1 gennaio-31 dicembre 2020 sono stati resi noti nella giornata di venerdì, come d’abitudine al momento del classico bilancio annuale a livello generale. Numeri sicuramente importanti quelli raccolti dalla sezione lodigiana della Polfer, impegnata su diversi fronti, dal controllo dei convogli e delle persone presenti sulle banchine, ai sopralluoghi nei centri di raccolta di materiale ferroso, senza dimenticare poi la possibilità che vi siano persone dichiarate scomparse o potenzialmente pericolose sui treni o in attesa di essi. E proprio per prevenire tutte queste casistiche, il dato più importante, a livello numerico, è quello riguardante le persone identificate, 4mila 331 in tutto. Alto anche quello delle contravvenzioni elevate, 81 in tutto, mentre i denunciati sono 16. Una sola invece la persona arrestata nel corso del 2020, un giovane cremonese di 23 anni che aveva cercato di derubare un pendolare. Dopo avergli rifilato un pugno in pieno volto una volta scoperto, era sceso dal treno a Lodi cercando poi di scappare, venendo però subito fermato lungo la banchina.

E proprio la presenza agli scali è un altro dato importante: sono 727 i servizi di vigilanza effettuati, a cui se ne aggiungono 106 a bordo dei treni, per un totale di 208 “presenziati”. Numeri che pongono l’accento comunque anche sul fatto che tali controlli sono stati effettuati per far sì che venissero rispettate tutte le normative vigenti in materia sanitaria dopo lo scoppio della pandemia, soprattutto nel momento della ripresa, con l’allargamento delle maglie a maggio, e anche nel corso della seconda ondata tra l’autunno e l’inverno 2020. Impossibile però non segnalare come sempre più spesso ormai gli scali ferroviari sono diventati snodo importante soprattutto per spacciatori e ladri. Soprattutto giovani e giovanissimi. Nel 2021 un giovane dell’Ecuador, di soli 16 anni, è stato arrestato dopo essere salito su un treno e aver dato via alla compravendita di stupefacenti, mentre a febbraio in manette era finita una banda dai 20 ai 26 anni, rea di derubare coetanei e adulti partendo proprio da Lodi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA