L’aeroporto di Linate resta chiuso e la crisi si abbatte sui lavoratori

Mille le persone in cassa integrazione, «ma al momento i volumi di passeggeri sono troppo ridotti per riaprire»

Ruolo strategico per l’intero assetto economico dell’area del sudest milanese e oltre, ma «purtroppo ad oggi i volumi di passeggeri sono troppo ridotti per riaprire Linate».

Slitta, ancora una volta, l’apertura dello scalo Forlanini, l’aeroporto metropolitano che è ormai chiuso dal mese di marzo e che ben difficilmente, stando almeno a quanto spiegato dal manager Sea Alessandro Fidato in occasione dell’audizione in Regione, potrà riaprire entro il mese di luglio.

Le ipotesi circolate fino a poche settimane fa parlavano del primo luglio come possibile data di ripresa delle attività. La stessa Alitalia dava la possibilità di prenotare voli per quel giorno ma le ultime risultanze sembrano far slittare ulteriormente i termini.

Secondo Sea lo scalo di Linate resta comunque strategico, ma al momento non sarebbe razionale ipotizzarne la riapertura, sia in relazione al numero di passeggeri, drasticamente ridotto rispetto all’epoca pre-Covid, sia per i costi da sostenere per garantire il rispetto della normativa anti contagio.

C’è poi da considerare che al momento il terminal di Linate è ancora solo parzialmente utilizzabile: i lavori di ampliamento e modernizzazione sono infatti in pieno svolgimento e, fanno sapere da Sea, il periodo di stop potrebbe velocizzare gli interventi in corso. Resta inteso, precisano dalla società che gestisce entrambi gli scali milanesi – oltre al Forlanini anche Malpensa, scalo che al momento accoglie l’intero traffico aeroportuale – che il ruolo di Linate non sarebbe messo in dubbio, cosa che, ricordano, è confermata dalla stessa entità degli investimenti in corso per il rifacimento del terminal, 18 milioni di euro sui 32 complessivi di opere connesse.

Al momento, comunque, Linate resta ancora off-limits, con voci – non confermate - che parlano di una possibile nuova data fissata per il primo settembre.

Chiuso dal 16 marzo, con oltre mille lavoratori in cassa integrazione – e non poche preoccupazioni soprattutto da parte dei dipendenti di aziende collegate, spazi commerciali e servizi esterni soprattutto - Linate ha comunque mantenuto operativa la pista per i voli di emergenza, i voli di Stato e i voli sanitari e della Protezione civile. Resta il dato di una «crisi senza precedenti», dicono in Sea, con la prospettiva di ritornare ai numeri pre-Covid non prima del 2022: i dati forniti da Sea parlano di 600 passeggeri al giorno (da Malpensa) nel mese di aprile, diventati 1300 a maggio, “briciole”, rispetto ai 110mila al giorno del pre-Covid.n

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