La Tares non svuoterà i portafogli

L’amministrazione promette: non ci sarà nessun

aumento rispetto alle tariffe in vigore con la Tarsu.

Messe in atto economie interne

Tares, l’amministrazione comunale promette: nessun aumento rispetto alle tariffe Tarsu.

I cittadini di Casale possono tirare un sospiro di sollievo, in attesa di capire come si agirà sulle altre imposte locali. E senza dimenticare che nella nuova Tares ci sarà in ogni caso un contributo in più di 30 centesimi per metro quadrato riscosso dal Comune ma diretto a Roma. «Abbiamo intenzione di non mettere a bilancio un euro in più, perché questa è una nuova tassa che va a colpire tutti - afferma il sindaco Flavio Parmesani -. Eravamo già vicini alla copertura totale del servizio con la Tarsu e quindi possiamo agire in questo che dovrebbe garantire ai cittadini di non sborsare un euro in più». Proprio in settimana il Comune ha comunicato la scadenza di versamento del tributo comunale fissando la prima rata entro fine mese, il 31 luglio 2013, la seconda rata entro il 10 ottobre e una terza rata al 20 dicembre. In quest’ultima rata dovrebbe poi essere inserito anche il contributo di 30 centesimi al metro quadrato che riscuote il comune e che viene girata direttamente alle casse centrali dello Stato come contributo “per i servizi indivisibili”.

In teoria il Comune può alzare la quota fino a 40 centesimi ma nessuno finora ha manifestato l’intenzione di introitare oltre i 30 centesimi obbligatori. Anche perché di norma tutti i comuni si troveranno già costretti ad alzare le proprie tariffe: la nuova tassa dovrà finanziare integralmente il costo di raccolta e smaltimento rifiuti, e quindi il gettito complessivo dovrà crescere fino al 100 per cento della copertura.

«Ma per noi il gettito sarà a saldo zero o quasi, perché da una parte la copertura economica era già molto alta, dall’altra abbiamo messo in atto economie nel funzionamento dei servizi - spiega l’assessore casalese Piero Mussida -. Per esempio il servizio di uscita dei bollettini, con la stampa, l’imbustamento e i bolli costava in passato tra i 15 e i 18mila euro, ma abbiamo dato l’indirizzo agli uffici di rivolgersi alle procedure del mercato elettronico, e abbiamo ottenuto di spendere solo 6mila 500 euro, con un contenimento importante della spesa, che poi sarebbe dovuta ricadere a carico degli utenti»

Alla fine, la differenza di gettito rispetto alla Tarsu dell’anno scorso sarà di poche migliaia di euro, che l’amministrazione comunale spera di recuperare con ulteriori razionalizzazioni.

«Ciò non significa in assoluto che ogni utente pagherà come prima, perché la Tares impone metodi di calcolo diversi, basati anche sul numero di persone del nucleo familiare per esempio , ma in ogni caso ci saranno scostamenti ridotti, e soprattutto senza gli aumenti iperbolici che sono annunciati in altri comuni, anche del 100 per cento e oltre per alcune attività economiche - conclude Mussida -. Abbiamo fatto un grande sforzo per contenere l’esborso degli utenti, proprio perché cerchiamo di tutelare soprattutto famiglie, commercianti e artigiani».

Andrea Bagatta

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