La sorgente di ogni affidamento durante la vita

Le ultime sette parole di Gesù hanno ispirato la meditazione e accompagnato i fedeli al Santo Crocefisso della Maddalena, lo scorso venerdì. Con questo rito siamo stati introdotti alla Settimana Santa come se ogni giorno ci venisse affidata una parola del Signore. Una, fra le altre, interpella il mio essere madre. “Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.” (Gv 19, 26-27).Due semplici attenzioni offrono una riflessione per la settimana delle settimane, quella Santa.Affidare ed essere affidati: la Donna per eccellenza, Maria, che aveva dato inizio ai segni in Cana di Galilea, ora riceve un nuovo volto, quello di madre, in relazione ad un figlio che le viene consegnato, come il figlio diviene tale in quanto viene indicata lei come madre. Io sono madre solo in relazione al figlio, la mia maternità si rivela in tutta la sua interezza davanti al figlio, a ciascun figlio. Da quel momento, che è l’ora del dolore, il discepolo accoglie la madre: un gesto che rivela non tanto e non solo l’abitare nella medesima casa, piuttosto l’accogliere nella sua esistenza, in una relazione che è così intrinseca da non poter essere più sciolta. Questo episodio è la sorgente di ogni affidamento nel corso della vita: vicende di custodia, di consolazione, di accoglienza, di gioie, di dolori, di abbracci, di sguardi, di volti. Proprio il volto dell’altro rivela me a me stessa, mi interpella, è subito un impegno per me, un appello a me, un ordine per me di trovarmi al suo servizio, come scrive il filosofo Levinas. Sempre un volto si presenta a noi in questa settimana: il volto di Cristo che lava i piedi ai discepoli, offre il pane, suda sangue, incontra Pilato, viene percosso, guarda noi dalla croce, viene coperto dal sudario, parla con Maria Maddalena. Un volto crocefisso e risorto che rivela noi a noi stessi. Quindi come figli siamo affidati alla Madre, come figli riconosciamo e accogliamo la Madre: insieme contempliamo il Suo volto e portiamo ad ogni volto l’annuncio pasquale: Cristo è risorto, veramente è risorto!

© RIPRODUZIONE RISERVATA