La ripresa c’è, ma ha il passo “pigro”

La produzione cresce senza raggiungere i valori di fine 2010

La ripresa cammina, anche se con passo più lento. L’industria manifatturiera cresce ma senza raggiungere lo stesso livello del passato: la produzione congiunturale è aumentata dello 0,66 per cento, in misura inferiore al trimestre precedente (+3,13 per cento), mentre il valore tendenziale mette a segno un +8,12 per cento, inferiore al +12,40 per cento di fine 2010.

I numeri a disposizione della Camera di commercio mostrano una crescita della produzione e del fatturato, anche se il calo degli ordinativi resta la nota più dolente. Buone notizie arrivano invece sul fronte dell’occupazione, che sembra essere in salita con un +2,83 per cento rispetto alla fine dell’anno scorso, mentre in Lombardia l’indicatore si mantiene stabile ma con il segno meno (-0,16 per cento).

La crisi “perseguita” l’artigianato, un settore che naviga ancora nell’incertezza, se da una parte i dati relativi alla produzione e al fatturato aumentano rispetto al 2010, dall’altra le commesse non hanno nessuna intenzione di tornare a prendere quota.

Gli ordinativi, infatti, hanno perso 4,73 punti percentuali nei mesi precedenti e 6,91 punti percentuali rispetto all’anno scorso. L’occupazione è ferma sia a Lodi che in Lombardia, anche se in questo caso con un segno negativo (-0,33 per cento a livello locale, -0,31 per cento in regione), le prospettive per il prossimo trimestre non sono favorevoli. La Camera di commercio ha analizzato anche lo “stato di salute” delle imprese iscritte all’albo. Alla fine del mese di marzo si contavano 16.110 aziende, in calo dello 0,56 per cento rispetto a un anno fa. «Se questi sono i dati cosiddetti “nudi e crudi” - fanno sapere dall’ente di via Haussmann -, è cosa risaputa che il primo trimestre dell’anno è il meno indicato per trarre indicazione sull’andamento anagrafico delle imprese dal momento che è (da sempre) influenzato dall’elevato numero di cancellazioni di fine anno recepite, a livello statistico, nel trimestre successivo». In particolare, questa volta all’appello mancano 90 attività, i comparti più sofferenti sono il manifatturiero e il commercio, che perdono 43 unità, l’immobiliare, con 35 unità in meno, l’agricoltura con 21 unità in meno. A contrastare questa tendenza negativa ci sono i settori che hanno visto aumentare la loro consistenza: 24 attività in più di servizi, alloggi e ristorazione, 17 nella sanità e nell’assistenza sociale, 14 nelle costruzioni e 12 attività professionali, scientifiche e tecniche.

Questa settimana si terrà presso la Camera di commercio la Giornata dell’economia, un appuntamento fissato per venerdì che permetterà di approfondire tutti gli aspetti legati alle imprese, dal lavoro al mondo dello sviluppo lodigiano. A questo proposito interverrà il presidente di via Haussmann, Alessandro Zucchetti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA