La rinnovata cultura della legalità

Mercoledì 28 marzo 2012 alle ore 11 presso il palazzo Carcassola Gnugni in Marzano di Merlino il prefetto di Lodi e il sindaco di Merlino procederanno alla sottoscrizione di un ptotocollo di legalità. Tale documento, di portata innovativa, estende le cautele antimafia previste per gli appalti di opere pubbliche all’esecuzione di lavori edilizi di natura privata.

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Il protocollo di legalità del Comune di Merlino tratta, in modo specifico, il settore della trasformazione urbanistica privata. Si propone a livello nazionale perché col suo contributo disciplina e regola un impianto normativo carente in materia. Rivendica, quale principio fondamentale, la priorità dell’interesse pubblico sul territorio e il suo governo, quale bene comune per il quale la tutela della legalità è indispensabile, e parte dalla convinzione che la lotta a tutte le mafie non può prescindere da una corretta e sostenibile pianificazione territoriale, che rappresenta uno dei maggiori interessi per la criminalità organizzata. La proposta di protocollo nasce da alcune riflessioni fatte nel corso di questi ultimi anni sul valore della legalità, che purtroppo, come ci ricordano numerosi fatti di cronaca e le ultime inchieste giudiziarie è una questione aperta anche in territori come il nostro, fino a poco tempo fa ritenuti immuni alla criminalità organizzata. Pur evitando allarmismi e strumentalizzazioni ideologiche di corto respiro, le numerose inchieste in corso e gli arresti operati pongono, infatti, l’esigenza di una rinnovata cultura della legalità.Impegno da promuovere con ogni mezzo al fine di consolidare quegli anticorpi sociali, morali ed etici, e rafforzare quell’attenzione istituzionale che può costituire l’azione di prevenzione più importante contro le infiltrazioni criminali.Seppur convinti, che a oggi non si riscontrino concreti episodi d’infiltrazione criminale nelle dinamiche economiche e sociali del territorio comunale, sia tuttavia necessario attuare politiche ed elaborare strumenti di prevenzione soprattutto per quei settori a maggior rischio, in particolare il settore edilizio.È iniziato quindi un percorso per individuare quali azioni mettere in campo per tenere alta la guardia anche in piccoli comuni come il nostro.In particolare la nostra attenzione si è rivolta al campo delle trasformazioni urbanistiche private che rimangono scoperte dalla normativa nazionale antimafia, nonostante abbiano un impatto e una ricaduta economica e sociale, per un piccolo centro come il nostro, molto più rilevante delle grandi opere pubbliche. Mi riferisco ad alcune opere infrastrutturali sovracomunali di rilevante interesse e in fase di avanzata progettazione (Teem, la riqualificazione della S.S. Paullese 415, il prolungamento della linea metropolitana milanese 3, il cui capolinea è previsto al confine con Merlino, la Bre.Be.Mi.). Opere la cui esecuzione è legata alle dinamiche normative che regolano gli appalti pubblici, ma che sollevano preoccupazioni in merito alle possibili ricadute, e conseguenti tensioni e pressioni, che nei prossimi anni potrebbero riversarsi sul territorio comunale, sulle istituzioni e sulle forze imprenditoriali.In pratica abbiamo trasferito le norme che regolano gli appalti pubblici, prendendo spunto dalle direttive in materia di contrasto alla criminalità organizzata, diramate nel 2010 dal ministro dell’interno Maroni, e di pari passo le abbiamo applicate al settore privato colmando quindi una lacuna normativa. I contenuti del protocollo partono da un principio innovativo della disciplina urbanistica introdotto dalla Legge Regionale n. 12/2005: l’incentivo volumetrico che insieme con altri dispositivi consente di promuovere processi virtuosi per garantire uno sviluppo locale più sostenibile. La norma regionale (art. 11, comma 5), infatti, prevede: “a fronte di rilevanti benefici pubblici, una disciplina d’incentivazione in misura non superiore del 15 % della volumetria ammessa per interventi ricompresi in piani attuativi finalizzati alla riqualificazione urbana e in iniziative di edilizia residenziale pubblica consistente nell’attribuzione d’indici diversi determinati in funzione degli obiettivi di cui sopra”.La nostra proposta, riportata nel piano delle regole (art.27 comma 10) del piano di governo del territorio, consiste nel differenziare il bonus volumetrico del 15% previsto dalla normativa nel seguente modo: - incentivo non superiore al 7% (0,07 mc/mq) della volumetria ammessa per interventi che prevedano l’impiego di materiale e o tecniche costruttive che consentono agli edifici di raggiungere elevati indici di prestazione energetica. - incentivo non superiore all’8% (0,08 mc/mq) della volumetria ammessa per interventi in cui il proponente privato sottoscriva volontariamente il protocollo di legalità.È una proposta in linea con il nostro PGT perché, di fatto, non prevede nessun aumento della volumetria ammessa, ma la possibilità di usufruire, in percentuale differenziata, dell’incentivo volumetrico del 15%, concesso dalla LR12/2005 solo a favore di pratiche costruttive legate a concrete misure di risparmio energetico. L’obiettivo del protocollo è di attivare percorsi virtuosi e trasparenti con operatori immobiliari che vogliono investire sul nostro territorio e che in modo volontario decideranno di aderire e sottoscrivere il protocollo di legalità.I soggetti proponenti l’adozione di un piano attuativo, mediante la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa, assumono gli impegni di seguito elencati:- Attivare il sistema telematico di cantiere che consente dati di timbratura del personale impiegato, gestito dalla cassa edile di Milano; - comunicare all’amministrazione comunale la struttura societaria, il nominativo dei soci e dei direttori tecnici e dei rappresentanti della società;- depositare presso l’Amministrazione Comunale gli ultimi due bilanci approvati; - disciplinare la materia di appalti e sub-appalti;- comunicare all’Amministrazione Comunale entro cinque giorni l’effettivo inizio delle lavorazioni, per le verifiche antimafia necessarie alla Prefettura, l’elenco delle imprese, nonché le aziende unipersonali, coinvolte nelle forniture di servizi quali: trasporto di materiale a discarica, trasporto e smaltimento rifiuti, movimento terra e trasporto materiali inerti, fornitura calcestruzzo e bitume, fornitura ferro lavorato, fornitura con posa in opera, noli a freddo di macchinari e noli a caldo, autotrasporti e guardania;- rendere tracciabili i flussi finanziari utilizzando uno o più conti correnti su cui transitano tutte le operazioni finanziarie dell’operatore e comunicare entro sette giorni all’Amministrazione Comunale gli estremi dei conti e le generalità delle persone delegate a operare;- prevedere nei contratti di appalto e sub appalto una clausola risolutiva automatica dell’autorizzazione in caso d’inadempimenti e di comunicazioni positive rese dalla prefettura;- prevedere, in caso di automatica risoluzione del vincolo, una penale pari al 10% forfettaria del valore del contratto di appalto;-conservare in cantiere le bolle di consegna dei materiali indicante numero di targa e nominativo dei proprietari degli automezzi;- comunicare al prefetto l’elenco delle imprese appaltatrici e subappaltatrici per le verifiche antimafia anche attraverso il ricorso al potere di accesso ai cantieri Dlgs 490/94;-comunicare alla cittadinanza gli operatori che hanno aderito al protocollo.I contenuti del presente Protocollo diventeranno parte integrante e sostanziale della Convenzione Urbanistica che regolerà i rapporti tra l’Amministrazione Comunale e il Lottizzante.In definitiva il Protocollo Merlino rappresenta un esempio di buona e trasparente prassi amministrativa a tutela dell’Ente, a difesa della cittadinanza, ma anche a favore degli operatori del nostro territorio, a garanzia delle aziende sane e in regola, che dalla leale concorrenza, nulla hanno da temere se non da guadagnare a sottoscrivere tale protocollo.Nel frattempo riconosce le buone pratiche e la qualità sociale delle imprese, attraverso strumenti istituzionali già in uso, al fine di costituirne merito per l’accesso alle gare di appalto.Riconosce inoltre la responsabilità sociale per le imprese, le banche e per ogni attore della società, sia esso istituzionale o esponente del mondo dell’associazionismo, della sussidiarietà, del panorama sindacale come fondamento per la tutela del bene comune. È un circuito virtuoso che dal corretto e leale confronto e rapporto tra funzione pubblica da una parte e operatore privato dall’altra, arriva al beneficiario definitivo che è il cittadino, la comunità, che può godere del bene casa e pubblico tramite passaggi assolutamente lineari e legali senza incorrere in quelle distorsioni di brutta memoria (fallimenti, ipoteche ecc).Sono due le novità di rilievo del Protocollo: da una parte disciplina, a livello nazionale, una carenza normativa relativa a interventi di trasformazione edilizia in ambito privato, dall’altra afferma il principio della premialità nel campo della legalità stabilendo, contestualmente, una corretta dinamica operativa pubblico- privato. È evidente che la progettualità nasce da buone idee e quindi, come nel nostro caso, va coltivata e supportata. Credo che il nostro protocollo, senza presunzione, possa rappresentare un modello da diffondere e replicare. Non c’è nulla di eccezionale, si tratta semplicemente di estendere e applicare leggi e norme già vigenti in ambito pubblico che, di pari passo, sono traslate al settore privato.La mafia punta a controllare, sempre in misura maggiore, il ciclo delle attività di trasformazione urbanistica privata. In tale contesto s’inserisce il protocollo di legalità che si basa sui principi e valori quali la trasparenza, l’onestà, l’etica personale e professionale, la buona prassi e pratica amministrativa, la promozione della cultura della legalità, l’impegno istituzionale al servizio del bene comune. Per un’efficace azione di contrasto alle mafie è indispensabile introdurre strumenti di pianificazione concertata nelle partnership pubblico-privato, accompagnate da regole di negoziazione trasparenti e ben definite, tali da tutelare il primato dell’interesse pubblico, e garantire alle Amministrazioni Pubbliche il ruolo guida e decisionale nei processi di trasformazione e governo del territorio. La consapevolezza che tenere alta la guardia, proprio a partire dal contrasto alle mafie, alla corruzione, alla collusione, alla criminalità organizzata, all’evasione fiscale, ma anche alle quotidiane piccole astuzie e furbizie, può e deve, a mio avviso, rappresentare la risposta alla grave situazione economica, e avviare e concorrere a quel processo di ripresa del nostro paese che tutti noi auspichiamo. Il bene legalità, quale elemento promotore di valori morali, è strumento indispensabile per esercitare e amministrare, in maniera corretta e trasparente la Pubblica Funzione.

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