La Procura di Lodi chiede 17 anni di carcere per il “mostro dei social network”

Accusato di aver commesso ripetuti abusi su tre ragazzine tra i 10 e i 13 anni e di averli anche filmati

Diciassette anni di reclusione e 90mila euro di multa: è la richiesta di pena avanzata in tribunale a Lodi dal pm Alessia Menegazzo a carico di un 50enne di Codogno che era stato arrestato dai carabinieri nel giugno dello scorso anno con l’accusa di aver convinto prima una vicina di casa e poi altre due sue amiche a compiere atti sessuali, in un’età compresa fra i 10 e i 13 anni, e che come strumento di costrizione avrebbe utilizzato due falsi profili social di ragazze coetanee alle vittime usando Instagram e Whatsapp. Secondo l’accusa l’imputato avrebbe inscenato il suicidio di una di queste ragazzine inesistenti, “la cattivissima Giulia”, inviando a una delle vittime la foto di una bambina con i polsi tagliati e insanguinati, facendo credere che ciò era avvenuto perchè le richieste di “pratiche magiche”, in realtà violenze sessuali, non erano state del tutto esaudite. Le false “amiche social” avrebbero anche minacciato le ragazzine di tagliare i freni dell’auto del papà o di far picchiare dei loro conoscenti. La paura di una delle vittime è stata fatta emergere dal pm evidenziando alcuni passi del suo diario. Le famiglie di due delle minorenni, costituite parte civile, hanno chiesto ciascuna danni per oltre 150mila euro in caso di condanna. L’uomo è tuttora detenuto e secondo la difesa, già sofferente di una forte paura di uscire di casa, avrebbe avuto una deriva quando era mancata sua madre. Il verdetto è atteso per l’inizio di ottobre.

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