La pandemia del covid si sta mangiando la “ricchezza” dei lodigiani


Per la Cgia di Mestre si stanno perdendo 1.930 euro di reddito pro capite, a Milano oltre 5mila

La pandemia da Covid-19 inciderà sulle tasche di ciascun lodigiano nella misura di 1.930 euro. Al netto delle semplificazioni che ogni valutazione in termini di media comporta, è quanto risulta dalla ricerca elaborata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre che ha misurato - in termini previsionali - la contrazione del valore aggiunto per abitante che si registrerà all’epilogo di questo 2020 “maledetto” dal coronavirus. Un dato - fanno per altro sapere i ricercatori - che rischia di essere sottostimato, essendo stato elaborato in riferimento alla situazione “fotografata” lo scorso 13 ottobre, prima cioè che entrassero in vigore le più recenti disposizioni ministeriali in matera di lockdown più o meno “soffici”.

Il valore aggiunto misura la differenza tra il valore di beni e servizi immessi sul mercato e i costi sostenuti per realizzarli. Di fatto misura l’incremento di ricchezza prodotto dal sistema. Nel caso del 2020 l’incremento - se così si può dire - risulterà negativo. In particolare, il valore aggiunto pro capite prodotto dal sistema economico della provincia di Lodi passerà da 23.539 euro del 2019 a 21.429, di fatto 1.930 euro in meno per ogni abitante. Il dato è significativo, eppure il Lodigiano si colloca “solo” al 69° posto in Italia nella classifica della flessione in termini assoluti ed è addirittura 92° per flessione in termini percentuali: -8,3 per cento. Non c’è insomma di che stare allegri, ma nella maggior parte delle province italiane le cose sono andate molto peggio.

E peggio di tutti ha fatto Milano, scesa da un valore aggiunto di 48.152 euro a 42.577, con una perdita di 5.575 euro pro capite (-11,6 per cento). Quella di Lodi è la provincia lombarda che ha registrato la minore contrazione, sia in termini assoluti che percentuali (a parte Sondrio): dopo Milano le peggiori performance regionali sono di Bergamo (-3.251, -11,2%), Brescia (-3.093, -10,4%), Lecco (-2.937, -10,7%), Mantova (-2.703, -9,5%), Como (-2.642, -10,3%), Cremona (-2.641, -9,4%), Monza Brianza (-2449, -9,0%), Varese (-2.423, -9,3%), Pavia (-2.078, -9,5%) e Sondrio (-1.990, -7,6%)

Anche rispetto al dato nazionale, l’impatto del Covid in provincia di Lodi ha provocato - secondo la ricerca - effetti più contenuti. Il valore aggiunto pro capite in Italia è infatti passato da 25.722 euro nel 2019 a 23.238 stimati per il 2020, con una flessione in termini assoluti di 2.484 euro a persona pari a -9,7 per cento. Esattamente la stessa flessione prevista per il Pil nazionale prima degli ultimi stop. Una retrocessione ai valori del 1998, che anche riferendosi alla sola Lombardia ci riporterà al 2000 con una perdita di oltre il 10 per cento nel valore della produzione regionale.

Quando purtroppo il 2020, con annessa pandemia, ancora non è concluso.

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