La nuova ciclabile verso Merlino passerà sotto il ponte dell’Adda

Il Parco Adda Sud ha respinto le osservazioni fatte dal Comune di Zelo al progetto

La ciclabile con vista sull’Adda si allungherà da Zelo fino a Bocchi, tra Merlino e Comazzo. Realizzato il primo tratto della pista, che da via Medaglie d’Argento si spinge nell’area parco lambendo la riserva del Mortone, il cantiere procederà con la seconda tranche dell’intervento che prevede il passaggio della pista sotto la Paullese e il ponte di Bisnate per seguire il corso del fiume verso Merlino. Un progetto che, nonostante le osservazioni presentate dal Comune di Zelo, terrà fede al disegno originale depositato dal Parco Adda Sud e già finanziato da Fondazione Cariplo. Il motivo del contendere è appunto il passaggio sotto il ponte dell’Adda. Secondo il Parco esiste lo spazio necessario per garantire la continuità della pista e comunque quel tratto non è direttamente interessato dai lavori, mentre secondo i tecnici del Comune non sarebbe possibile un attraversamento in sicurezza e un prolungamento della ciclabile senza la necessaria congiunzione con quella esistente «sarebbe da considerare poco utile». «Abbiamo svolto diversi sopralluoghi - sottolinea l’assessore Sergio Groppaldi - e per noi esiste una criticità importante: attualmente sussiste la transitabilità su un lembo di terra sotto il ponte, ma quello stesso terreno sarà interessato dai lavori di raddoppio della Paullese, con la realizzazione del nuovo ponte e le opere ulteriori da promuovere per garantire l’accessibilità a quello in mattoni attualmente in stato di abbandono. A riqualificazione avvenuta, ci saranno quindi tre ponti attivi, conseguentemente se non si abbassa la quota della pista ciclopedonale prevista nel progetto che abbiamo visionato, il passaggio di un uomo ad altezza naturale sotto i viadotti è impossibile». In conferenza di servizi, tuttavia, le prescrizioni richieste dal Comune sono state rigettate: «Non possono essere accolte, in quanto non pertinenti con la perizia progettuale proposta, perché afferenti a un tratto di percorso naturalistico già esistente e non interessato dai lavori», come risulta dal verbale della conferenza.

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