La legge, il malato e i vampiri

“I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai Tv, alcuni grandi giornali. E il risultato è drammatico. Tutte le operazioni che le diverse istituzioni ed i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’ autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi.» Queste sono le parole con le quali non Beppe Grillo, ma un grande personaggio politico della sinistra italiana: Enrico Berlinguer, con molta lucidità ed autorevolezza analizzava oltre trenta anni fa la situazione della politica italiana.Ed ancora Piero Calamandrei, un padre nobile della Costituzione repubblicana diceva: «Chiamare deputati e senatori i “rappresentanti del popolo” non vuole più dire oggi quello che con questa frase si voleva dire in altri tempi: si dovrebbero piuttosto chiamare impiegati del loro partito. I partiti, da libere associazioni di volontaricredenti, si sono trasformati in eserciti inquadrati da uno stato maggiore di ufficiali e sottufficiali in servizio attivo permanente. La elezione dipende dalla scelta dei candidati la quale è fatta non dagli elettori, ma dai funzionari di partito. E i candidati, più che per meriti personali di specifica competenza professionale, sono scelti per le loro attitudini a diventare buoni funzionari del loro partito in Parlamento».Lo spessore di questi signori è tale che non hanno avuto neppure il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, dato che, dopo aver sfasciato il Paese, hanno chiamato un altro a fare il lavoro sporco mentre si ripreparano a mungere vedendo che la mucca Italia ha ripreso a dare qualche segno di vita, rivitalizzata da robuste iniezioni di ricostituenti fatte a suon di prelievi fiscali che hanno raffreddato l’economia e portato alla recessione.Quando Alcide De Gasperi propose una legge di governabilità che assegnava un premio a chi avesse raggiunto il 50%+1 dei voti lo chiamarono truffatore e la legge fatta dal suo governo venne battezzata “legge truffa”. Ora questi signori, secondo la riforma elettorale in discussione, si preparerebbero a governare con il 40% dei voti validi a cui corrisponderà sì e no un 25% della popolazione iscritta al voto, tenuto conto delle astensioni, ma la fame di poltrona è tale che tutto viene travolto in suo nome. E ci dicono anche che questa governabilità darà fiducia ai mercati. Lo vedremo presto. Quanto si fideranno i mercati di coalizioni rissose ed eterogenee che creano instabilità e sfiducia verso il nostro Paese o di tirannosauri ormai spelacchiati che, cambiando nome, si vogliono far passare come il nuovo che avanza? Così mentre gli imprenditori si suicidano per mancanza di crediti da parte delle banche, i partiti hanno già speso in anticipo quello che il finanziamento pubblico ha già concesso loro per gli usi più svariati, contro la volontà popolare, mentre i loro rappresentanti si sono premiati con i loro stipendi e le loro pensioni (anzi vitalizi) d’oro e questo a molti di loro non basta ancora. E cosa possiamo aspettarci da certi individui che dopo aver fatto valutazioni opposte del governo Monti si mettono insieme per governare?Sono sempre gli stessi che si sono cambiati il nome, ma hanno la stessa faccia, lo stesso spessore, lo stesso approccio e sono gli stessi che hanno trasformato la democrazia nata dalla resistenza al fascismo in una dittatura dei partiti, in una repubblica piena di debiti e senza lavoro per i giovani, di folli spese e soprattutto di tasse in continuo aumento.

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