Sissi, ovvero Sissì per chi mastichi un poco di tedesco, è sempre un nome che evoca immagini, indubbiamente di tempi passati, ma pur sempre intrise di fascino: rimbalzano alla memoria Vienna e i suoi splendori, i parchi, il volto incantevole ed intrigante di un’Imperatrice, triste nella vita e rapita da una morte violenta. Noi però, più modestamente, ci troviamo in Italia, a Città di Castello, la nostra Sissi è un esemplare di cigno femmina. I cigni li ho sempre ammirati, forse perché il mio primo salvagente era una ciambella da cui si alzava un collo di cigno con un becco che mi divertivo a immergere nell’acqua per farlo bere. Forse perché nei parchi il laghetto con i suoi bianchi abitanti suscita ammirazione, indubbiamente di più per la poesia di R. M. Rilke che, in un calmo momento di ferie estive, vale la pena di ascoltare: L’aspra fatica d’avanzare a stento,// come stretti da ceppi, entro la vita//in divenire - somiglia all’informe//muover del cigno a nuoto in su l’avvìo:// e l’agonia - questo mancar del fondo//ove poggiamo quotidianamente –//al suo trepido scendere nell’acque//che l’accolgon benigne e si ritraggono//sotto di lui, quasi mancando in giòlito,// mentre il cigno silente s’abbandona//securo sempre più, sempre più placido, //e in sua regalità sui flutti incede. Questa regalità attende noi, viandanti su storici sentieri impervi, nell’affrontare le difficoltà quotidiane, i punti oscuri della vita. Non ho dimenticato Sissi, la cigna che, ahimé, ha avuto la sventura di essere aggredita a bastonate da un ragazzo e si è ritrovata in fin di vita con le ali spezzate. Il suo compagno Franz che non ha retto alla violenza dei colpi, ora incederà regalmente nei giardini dell’Eden, ma la storia lo ha massacrato. Task force veterinaria, équipe specializzata, pronto soccorso veterinario allertato: encomiabili esperti hanno salvato Sissi che, da oggi, nuota nel suo laghetto e si ritrova nel suo habitat naturale. Fin qui la notizia di cronaca. Malgrado la passione per i cigni, per il cigno di Rilke e per me stessa, cigna nella storia e cigna che nell’agonia, quando sarà giunto il momento del mio congedo, si abbandonerà sicura sempre più, sempre più placida e nella mia regalità sui flutti incederò verso il Volto di Dio, ribollono alcuni interrogativi che vorrebbero farsi cigno ma non ci riescono: Il diciassettenne, violento e bulletto dinanzi agli amici, in quale clinica viene curato? Chi gli insegnerà a diventare cigno e a darsi risposta perché è incapace di capire il suo stesso gesto?
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