La cattedrale vegetale scambiata per un luogo di culto

I cartelli che indicano l’esistenza della cattedrale vegetale hanno fatto la loro comparsa in città. Ma hanno dato subito nell’occhio, perché l’opera pensata da Giuliano Mauri, il compianto artista lodigiano, è segnalata come un luogo di culto, ovvero come una chiesa. E c’è già chi si chiede, fuori e dentro i social network, se non ci fosse un altro simbolo a disposizione per avvisare dell’esistenza del “tempio vegetale”.

Polemiche a parte, la segnaletica è stata disposta lungo la tangenziale, alla rotonda di San Bernardo, dove c’è il comando provinciale dei vigili del fuoco; ai due svincoli in direzione Crema e poi in città: alla rotatoria che si collega alla strada provinciale per Boffalora e in via Ferrabini, verso il parcheggio che poi accede alla pista ciclabile sulla sommità dell’argine. L’intervento era stato annunciato dall’ex assessore all’ambiente della giunta Uggetti, Andrea Ferrari. Ormai l’ossatura in legno dell’opera è conclusa, bisognerà piantare 108 querce che andranno a completare la cattedrale vegetale. La struttura è composta da cinque navate e sei colonnate, per una lunghezza di 72 metri, una larghezza di 22 e un’altezza di 18 metri. A partire dal mese di dicembre sarà aperta al pubblico, a breve sarà invece comunicata la data dell’inaugurazione ufficiale, a cui il Comune aveva invitato lo storico dell’arte Philippe Daverio.

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