La campagna della Gallinazza invasa dai rifiuti

Ci sono anche due materassi, tra la banchina e i cespugli, lungo una delle tante curve. E poi sacchi neri con dentro di tutto, bottiglie di plastica e vetro, pezzi di gommapiuma, latte di vernice. Gran parte del disastro lo si intuisce già dalla strada, ma due passi poco oltre, in una piccola distesa d’erba tra rami e piante basse, svelano che lo scempio è ancora più vasto. Con una vera e propria discarica abusiva, lì dove già in passato, i vandali dal sacchetto facile, avevano lasciato la loro firma distruttiva. È ancora terra di nessuno la strada per cascina Gallinazza, nelle campagne di Lodi Vecchio, in preda ad incivili scatenati nei giorni scorsi, documentati dalla segnalazione di un lettore. Tra la banchina della strada dalle molte curve e la radura appena alle spalle, il panorama è quello di una desolante distesa di rifiuti di ogni genere, alcuni chiusi in sacchi neri altri lasciati nell’erba, buttati qua e là sul letto di erba e zolle di terra. Lo scempio, però, tocca anche la strada che collega Lodi Vecchio a Borgo San Giovanni, nei pressi dello svincolo per la frazione Ca’ dell’Acqua, dove impilati uno accanto all’altro, ci sono una dozzina di sacchi di rifiuti indifferenziati, addossati a una recinzione, in barba a qualsiasi regola. Uno scempio che purtroppo non è una novità per quei due punti in particolare, già ripuliti in più occasioni anche con campagne volontarie di sensibilizzazione, anche con la partecipazione degli amministratori comunali. «La mia idea sarebbe quella di chiudere la strada al transito dei veicoli perché è impensabile che venga utilizzata come discarica, come tutti questi episodi confermano - argomenta il consigliere delegato all’ambiente Stefano Uggeri - : siamo intervenuti in più momenti, sia per la pulizia, sia per gli appostamenti di controllo, anche in collaborazione con le guardie ecologiche volontarie della Provincia. E in alcuni casi siamo riusciti anche a risalire ai responsabili, a volte rintracciati a Lodi Vecchio, in altri casi altrove». Per la pulizia delle banchine, nell’ultimo anno e mezzo, sono intervenuti anche privati e società, dagli agricoltori a Società Autostrade per l’Italia, offrendo supporto al Comune. Gli episodi però si susseguono. «Abbiamo ipotizzato la posa di telecamere mobili a batteria, perché nella zona non ci sono allacci alla rete elettrica utili - prosegue Uggeri - : obiettivi di un certo calibro, perché non siano distrutti dai vandali».

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