La Bipielle City e l’ex Consorzio: un’opportunità?

Lo scorso sabato il direttore Ferruccio Pallavera ha proposto una riflessione sul riutilizzo degli ex conventi di San Cristoforo e San Domenico, ormai in parte svuotati. C’è almeno un’altra area, a Lodi, che merita attenzione perché il suo sviluppo nei prossimi anni potrebbe intrecciarsi con la crescita della città. Si tratta del vasto comparto costituito dalla sede della Banca Popolare di Lodi (via Polenghi Lombardo) e dalla attigua sede dell’ex Consorzio Agrario di Milano e Lodi.Prima di proporre ai lettori qualche ragionamento è utile scattare una fotografia della situazione. L’attuale sede della Divisione Banca Popolare di Lodi, per intenderci quella progettata da Renzo Piano e il cui valore architettonico è universalmente riconosciuto, oggi ospita il personale definito di “back office”, cioè tutte quelle funzioni che stanno a monte delle filiali. Non sappiamo quale futuro avranno le Divisioni bancarie all’interno della nuova banca Banco-Bpm, la cui fusione è già stata approvata e diventerà realtà dal primo gennaio 2017 con la quotazione in Borsa. Così come non sappiamo quale fisionomia avrà la terza banca italiana fra cinque-dieci anni: per il prossimo triennio sono previsti 1800 esuberi, inoltre è in programma un piano di riduzione delle filiali, su tutto il territorio nazionale. Al pari di Banco-Bpm anche le altre grandi banche italiane stanno pensando a piani di riduzione del personale e delle filiali: il malandato Monte dei Paschi pochi giorni fa ha annunciato 2900 licenziamenti e 500 filiali in meno. Insomma, siamo nel pieno di una rivoluzione. Questo ci porta a dire che oggi nessuno è in grado di fornire garanzie sul fatto che tra cinque-dieci anni la sede Bpl di Lodi possa avere lo stesso numero di dipendenti, anche perché la banca avrà sede legale a Milano e sede amministrativa a Verona. Aggiungiamoci il fatto che già attualmente il grande complesso di Renzo Piano è occupato, in parte, dagli uffici di un’azienda privata, la lodigiana Zucchetti. Quanto al Consorzio Agrario, è in corso la procedura di liquidazione dei suoi beni in vista del ristoro, almeno parziale, dei creditori. Sul mercato dunque è finita anche la sede di Lodi, che si staglia proprio di fronte al palazzo di Renzo Piano e si trova a pochi metri dalla stazione ferroviaria. E’ chiaro fin da ora che la zona del vecchio Consorzio cambierà pelle: non più capannoni, tra le ipotesi plausibili si fanno strada abitazioni, uffici e spazi commerciali. Alla luce di tutto questo, perché non pensare a un recupero dell’area del Consorzio Agrario uniformandosi allo stile della sede Bpl? Il comparto disegnato da Renzo Piano potrebbe essere replicato esattamente di fronte alle strutture già realizzate. Lodi si troverebbe dunque ad avere un enorme spazio direzionale, di altissimo livello e che, stante la vicina linea ferroviaria S1 (che obiettivamente funziona) sarebbe collegabile in un quarto d’ora con Milano. Le opportunità per riempire di contenuti questi spazi peraltro non mancherebbero. La fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano infatti non genera solo incertezze ma, se ben governata dagli esponenti istituzionali e bancari del nostro territorio, potrà rappresentare un volano di crescita per il Lodigiano. Dal prossimo gennaio, ad esempio, il nuovo Banco-Bpm si doterà di una struttura che lavorerà unicamente sui crediti deteriorati: si chiamerà Unità Npl, sarà alle strette dipendenze dell’amministratore delegato e sarà composta da almeno 300 professionisti esperti nei settori recupero crediti e immobiliare. Perché non insediarla in via definitiva a Lodi? E ancora, il nuovo Banco-Bpm avrà uffici con funzioni di primo piano dislocati a Milano. Se si esclude la sede Bpm di piazza Meda, prestigiosa ma di piccole dimensioni, le altre strutture nel capoluogo lombardo sono periferiche: perché dunque non creare a Lodi un grande polo direzionale per il nuovo gruppo? Quelle illustrate finora sono semplici idee, che tuttavia possono contare su alcuni punti di forza: l’efficienza del collegamento ferroviario Milano-Lodi, l’Autostrada del Sole, un’offerta abitativa elevata nella nostra città, la presenza a Lodi di un polo direzionale che andrebbe solo ampliato, recuperando in questo modo un’area oggi dismessa quale è quella del Consorzio. A questo aggiungiamo che al di là della stazione ferroviaria sorge l’area delle vecchie Officine Adda, di proprietà della stessa Banca Popolare di Lodi e interessata da un ambizioso progetto di riqualificazione che dovrebbe trovare compimento nei prossimi anni.

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