Incubo cromo nella falda dei terreni da bonificare a Carpiano
L’Arpa ha chiesto alla Regione un supplemento di indagine
Interrogativo cromo esavalente sui terreni di cascina Calnago a Carpiano. L’Arpa, Agenzia regionale protezione ambientale della provincia di Pavia, ha chiesto alla Regione di andare a indagare nella falda acquifera la presenza di un elemento chimico, tipicamente industriale, che sinora non era stato considerato.
La richiesta è stata formulata alcuni giorni fa nel contesto di una conferenza di servizi presso la direzione regionale ambiente, energia e sviluppo sostenibile, il settore di Regione Lombardia che ha raccolto tutti i dati sul sito di interesse intercomunale (Sir), e perciò al vaglio regionale. Il cromo esavalente è un contaminante ambientale tipicamente derivante da lavorazioni dei metalli ed è un agente tossico facilmente solubile in acqua; in questo caso l’acqua di prima falda, a pochi metri sotto il livello del calpestabile coltivato.

Insomma, un altro pericolo ambientale per il Sudmilano che in questo periodo si trova a che fare anche con il caso dei rifiuti interrati a Ca’ del Lambro, a Mediglia.
«Sul cromo solubile non è stata fatta un’indagine specifica - annota il sindaco Paolo Branca - però nei test del Servizio di igiene pubblica dell’Ats, quelli sul latte, sulla carne delle bestie allevate a Calnago, nonché sul suolo, non emergeva. È del tutto evidente inoltre che, anche ove ci fosse dispersione in falda, non parliamo di acqua potabile per uso umano».
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