Incendio da Baggi, vicina la “svolta”

La squadra mobile ormai è sulle tracce dei responsabili

Le indagini sull’incendio scoppiato sabato mattina nell’autofficina Baggi sono vicine a una “svolta”. La questura è convinta infatti di aver imboccato la strada giusta e forse a giorni, dopo aver chiarito gli ultimi “dettagli”, prenderà dei provvedimenti nei confronti degli autori di quel rogo.

Con l’aiuto della polizia scientifica sono state controllate le immagini registrate dalle telecamere installate nelle aziende vicine a Baggi e una di queste in particolare avrebbe ripreso delle persone sospette quella notte. Se ne vedono almeno due, inizialmente vicine alla recinzione del piazzale dove si trovano le auto sotto sequestro e poi, mentre si allontanano da lì dopo aver appiccato l’incendio, sempre più vicine all’occhio della telecamera.

Nel frattempo tutti i proprietari delle auto danneggiate sono stati convocati in questura per essere sentiti. Il sospetto è che qualcuno di loro potesse avere degli interessi a bruciare l’auto in deposito, forse per distruggere qualcosa che si trovava ancora all’interno o per altri motivi.

L’obiettivo del raid in ogni caso era un’auto in particolare, mentre le altre sarebbero bruciate solo perché le fiamme, spinte dal vento che soffiava sabato mattina, si sono propagate velocemente e senza alcun controllo. Ma quello probabilmente è stato solo un “danno collaterale” di poco conto. Per il momento gli investigatori non lasciano trapelare nulla sulle indagini in corso, ma la sensazione in piazza Castello è che davvero il caso sia vicino alla soluzione.

Il rogo, lo ricordiamo, era scoppiato sabato mattina intorno alle 6: il custode, che abita sopra il deposito, ha sentito uno scoppio ed è corso alla finestra, così ha visto una palla di fuoco in mezzo alle auto. A quel punto però i malviventi erano già fuggiti. L’uomo ha lanciato subito l’allarme e così sono arrivati in via Selvagreca i vigili del fuoco, che hanno lavorato per circa due ore per spegnere l’incendio. Alla fine sono bruciate dieci auto. Le indagini successive sulle carcasse non hanno portato a nulla, visto che non è stato trovato nessun elemento che provasse con certezza l’origine dolosa; ma la questura, e in particolare la squadra mobile, ha seguito fin dal primo momento questa pista che sembra essersi rivelata quella giusta.

Il caso insomma sarebbe ormai quasi risolto, a tempo di record: mancano solo gli ultimi “ritocchi” e poi gli autori del rogo subiranno le conseguenze del loro gesto.

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