In piazza a Codogno per Salvini: pensionati, tifosi e qualche contestatore

Il variegato popolo leghista non fa mancare l’appoggio al leader e scatena la caccia al selfie

Laura Gozzini

Adele, 72 anni di Fombio, arriva trafelata quando Salvini ha quasi finito di parlare: «Mi spiace, sono arrivata in ritardo perché sono tutta acciaccata». Faceva l’operaia alla Felisi, è in pensione e nonostante i malanni ha voluto essere qui. «In televisione sembra “robusto”, dal vivo è proprio un bel “ragazzo”» commenta guardandolo arringare. Non è la sola a far caso all’aspetto, tra le signore e signorine in fila per una foto. Ma se è per quello il leader leghista tiene insieme le anime più diverse, ne è il “reagente”, e la massa colorata che riveste piazza XX Settembre il “prodotto”, il popolo leghista. Lì in mezzo ci sono il 14enne con la mascherina del Fanfulla che sogna di diventare un calciatore, venuto con la mamma per un autografo dal “Capitano”, e restando in tema calcistico gli ultrà rossoneri armati di mascherina e maglietta nera marchiate “Gruppo transenna”. Quando più della fede politica può quella per la squadra del cuore. O ambedue che è pure meglio.

Così i ragazzi agganciano il Salvini milanista per un selfie e “lui” delizia loro e gli altri tifosi del diablo con un «forza Milan» pronunciato en passant, insieme a «viva Codogno, viva tutta la provincia di Lodi». Argomento che non pare interessare la giovane nigeriana, anche lei sul carro Lega. È nata in Nigeria e la cittadinanza italiana è un miraggio, ma non indugia un attimo nell’enunciare: «La penso come lui, se gli stranieri rispettano le regole e pagano le tasse, bene». Il “se no” non lo riesce a dire. Ci pensa un uomo sulla cinquantina che ha sentito tutto e la chiude così: «Ti piace Salvini?». «Sì». «Allora sei italiana».

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