In Colorado la festa di Madre Cabrini al posto del Columbus Day

Un nuovo tributo alla santa barasina patrona dei migranti

Nel decreto il nome di Colombo è sbarrato e accanto si legge “Frances Xavier Cabrini Day”. Insomma, arrivederci e grazie, anzi, forse neanche quello. Se in diverse città degli Stati Uniti le statue che ritraggono Cristoforo Colombo sono state rimosse - perché ritenuto simbolo di colonialismo e razzismo - , nello stato del Colorado il Mother Cabrini Day prende il posto del Colombus Day. Arriva dagli Stati Uniti, e dallo Stato del Colorado in particolare, il nuovo tributo alla santa santangiolina patrona universale dei migranti, che da quest’anno ha una festività nazionale, fissata il primo lunedì del mese di ottobre, «riconoscendo - si legge nel decreto - nel contributo di Madre Cabrini un’opportunità per la tolleranza e la comprensione delle differenti culture che compongono il nostro Stato».

«Il legame tra i santangiolini e Madre Cabrini è intensissimo ancora oggi ed è quasi sorprendente che questo legame sia altrettanto forte in luoghi così distanti del mondo - commenta don Angelo Manfredi, parroco della parrocchia Maria Madre della Chiesa di Sant’Angelo e autore di un volume appena uscito “Francesca Saverio Cabrini e la Chiesta statunitense” - : oltre all’istituzione della festività, ho scoperto che una Università del Colorado ha deciso di istituire un archivio digitale interamente dedicato a Madre Cabrini, con un investimento quindi significativo. Testimonianza ulteriore di questo forte legame. Il Colorado è stato uno dei luoghi delle sue missioni: qui si occupò degli italiani che raggiungeva il West per i lavori più pesanti e umili, nella costruzione di ferrovie e nelle miniere. E qui fondò anche un orfanotrofio per accogliere i piccoli che perdevano i genitori, considerato che in lavori del genere gli incidenti era molti».

Tra gli aneddoti di vita, anche quello dell’assalto al treno su cui viaggiava Madre Cabrini tra Denver e Los Angeles, da parte di banditi a cavallo. «Un proiettile colpì il vetro del finestrino frantumandolo e arrivò ai suoi piedi, ma lei fu illesa - racconta don Angelo - : ai ferrovieri increduli rispose che era grazie al Sacro Cuore di Gesù, senza che questi ovviamente potessero capire da protestanti». Intanto, la casa natale ha riaperto i battenti post Covid, anche se le regole di accesso restano ferree e consentono a due visitatori per volta di varcare la soglia. Ovviamente i pellegrini stranieri in arrivo dal mondo non ci sono, ma in realtà neanche le scolaresche possono più, almeno per il momento, conoscere la casa natale della Santa.

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