In cattedrale a Lodi l’arcivescovo di Bologna

Il cardinale Zuppi invitato dal vescovo Maurizio per il secondo convegno in vista del XIV Sinodo della diocesi

A poche settimane dall’apertura ufficiale del Sinodo diocesano, la cattedrale di Lodi ha ospitato una serata di riflessione e preghiera guidata dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna.

«La pandemia ci ha dato una svegliata notevole, ci ha buttati in acqua, ha fatto emergere la storia, le domande, le difficoltà» ha esordito il cardinale, ripartendo dai momenti difficili vissuti con dolore anche nel Lodigiano. Non è mancato un riferimento alla dinamica del dialogo richiesta dall’indole sinodale, che distingue la Chiesa e ne indica la missione nel mondo: «Dovremmo fare un discorso onesto: effettivamente finora non abbiamo ascoltato tanto. L’ascolto fa sentire anche ascoltati, ricostruisce un rapporto» ha aggiunto, ponendo le basi per una riflessione sincera che ha conquistato molti dei presenti.

«Un contributo pastorale dal respiro coinvolgente» ha commentato il vescovo Maurizio, introducendo il fratello vescovo, che ha parlato anche dei temi di più stretta attualità, dall’eutanasia all’Afghanistan alle sofferenze che «visto che non bucano lo schermo, non ci toccano».

«Come ogni tempo di prova, il nostro tempo ha bisogno di una testimonianza - ha concluso -. Il Sinodo non è un cammino per una logica interna, ma il vero camminare insieme è quello che in questo tempo ci impone di comunicare il Vangelo, costruire comunità del Signore e servire i poveri amandoli per quello che sono, non per quello che vorremmo che fossero. Il Sinodo è pensarsi insieme, è comunione».

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