In 35 anni soppresse 5 milioni di vite

Sabato 25 ottobre noi lodigiani saremo in piena preparazione per l’accoglienza del nuovo vescovo Maurizio Malvestiti. Una preparazione che ci riguarda come diocesi e quindi come cristiani partecipi della realtà ecclesiale. Sappiamo che il Vescovo è colui che è chiamato a dare spinta e stimolo alla comunità per il suo essere partecipe della Vita del Signore- realtà soprannaturale - e della vita sociale e collettiva. Non è il caso che si faccia, in questa sede, una analisi delle nostre condizioni di vita: non mancheranno in futuro le occasioni per uno sguardo attento di questo tipo. Anche presso di noi sono però ben presenti e di gran peso tanti problemi che, più in generale, riguardano l’Italia, la Regione Lombardia, e il nostro territorio in particolare. Mi riferisco subito (e l’ho già scritto) al problema natalità. I Lodigiani sono veramente a rischio di estinzione!Quando ho sentito Renzi gridare che verranno dati 80 euro ogni mese, per tre anni, alle mamme che avranno figli, mi è venuto spontaneo dire: finalmente! Finalmente: perché sono almeno 30 anni che si sarebbe dovuto intervenire da parte dei nostri responsabili della politica (nazionale e locale) per prendere in esame la «natalità». E’ la prima dimensione della vita e di tutta la realtà sociale. Senza nascite non c’è futuro!E mentre ascoltavo Renzi avevo davanti agli i occhi una specie di volantino del Comitato 194. Una organizzazione che ha messo in campo anch’essa per sabato 25 ottobre varie manifestazioni per richiamare l’attenzione sulla Legge 194 e quindi sul grande problema dell’aborto. Anche a Milano sabato prossimo si svolgerà una delle manifestazioni del Comitato 194.Sappiamo tutti che dal 1978, da quando l’interruzione volontaria della gravidanza è stata legalizzata, il fenomeno ha avuto dimensioni raccapriccianti: oltre 5 milioni di vite umane sono state soppresse! Per le condizioni diffìcili delle madri, ma soprattutto per la mentalità diffusa e per le facilitazioni poste in campo affermando che tale scelta doveva essere piena libertà delle donne.Il mondo cattolico ha reagito ponendo in atto interventi non da poco. I «centri di aiuto alla vita» hanno salvato un non da poco numero di vite umane. Penso, per fare un esempio, al santangiolino dott. Bertolotti del quale è in atto la causa di beatificazione. Ma i risultati complessivi sono stati del tutto sproporzionati rispetto alle interruzioni di gravidanza. E’ in ambito socio culturale ove occorre profondere con tutte le forze gli interventi. Di tutti. Specialmente della Chiesa. Il Sinodo sulla famiglia del 2015 dovrà a sua volta intervenire, ma sarà compito dei movimenti, dei gruppi, delle parrocchie soprattutto, perché è in gioco la «salvezza morale» e anche «fisica».Il nostro Vescovo Maurizio non mancherà, certamente, di farsi carico di questo problema con il suo specifico e fondamentale apporto.

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