Immaginatevi un uovo con le pinne

Sabato 28 maggio alle ore 21, alla Madonnina dell’Adda presso Turano Lodigiano celebrazione di una messa fra gli alberi ma anche liberazione di un vigoroso pesce d’acqua dolce fra i flutti dell’emissario di quel ramo del lago di Como.Una festa che sarebbe piaciuta a Fra’ Cristoforo da Pescarenico o persino al Nibbio, bravo di fiducia di quel tale Don Rodrigo.Un pesce vivo e vegeto che vuole rappresentare una cristianità sia catacombale che esuberante, che ha bisogno di acqua pulita per vivere, se no sopravvive soltanto.Nei primi secoli dopo Cristo era il pesce il vero simbolo del Cristianesimo, e addirittura precedette la Croce. E’ noto che l’acronimo della parola pesce , scritto in greco significhi appunto “Gesù Cristo Salvatore Figlio di Dio”. Ora che i tempi sembrano reclamare originalità e forza speciale, è ancora più bello avere a che fare con un pesce , per la sua sobrietà , il suo silenzio di saggezza e non di reticenza, la sua semplificazione estrema di forma, che lo fa assomigliare quasi ad un uovo che è il principio della vita. Se immaginiamo un uovo con le pinne, infatti, e gli mettiamo pure le squame, abbiamo un pesce rubicondo, ed il gioco è fatto. Gli amici del pesce profetico, nel corso degli anni sono diventati quasi una conventicola. Si trovano alla macchia, quando cala il sole rosso, sorge la luna bianca e i pioppi sono verdi, come in un tricolore che, per l’amor di Dio, non sia quello delle celebrazioni.È don Luigi Gatti il condensatore di questa pagina di fede silenziosa. Uomo che conosce le carceri e i detenuti che non raramente sono il meglio della popolazione. Solo così spiega il fatto che sempre e solo loro finiscano nelle carceri. A tre a tre accavallati nelle brande come il crocefisso fra le due croci del buono e del cattivo ladrone.

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