Il sindaco ora c’è, i problemi non mancano

E’ finita: dopo mesi di campagna elettorale ininterrotta anche a Lodi i guerrieri hanno deposto le armi per godere del meritato riposo. E’ stata una campagna elettorale che ha visto proporsi e scontrarsi sempre più candidati (se non vado errato oltre 400) pronti a dare la vita (si fa per dire) per il bene della loro città mentre sempre più elettori hanno disertato le urne.Ha brillato soprattutto il Partito Democratico che ha messo in campo un esercito di persone e di iniziative, quasi sempre interessanti, con una capacità organizzativa da fare invidia ad una multinazionale tedesca: segno è che quando si vuole ci sono risorse e capacità nel territorio lodigiano per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ora che la vittoria è stata conseguita rimangono i problemi, molti dei quali ereditati dalla giunta precedente. Io, da cittadino senza fette di ideologia sugli occhi, che ha visto in dieci anni all’incirca triplicare le tasse comunali, vorrei porre alcuni piccoli e semplici problemi davanti agli occhi di tutti, lasciando invece ai professionisti della politica i problemi più grossi (quali lavoro, trasporti, nuove iniziative ecc.): 1)le strade della città sono piene di buche. In periferia la cosa è ancora più grave. Ad esempio nella zona di S. Fereolo, con buona pace delle notti bianche, in via Griffini, Bergognone, Manzoni, Parini le strade sembrano uscite da un bombardamento. In Viale dei Platani poi da oltre 4 mesi c’è un “catafalco transennato” dove si ipotizza esista un cedimento stradale senza che nessuno abbia fatto nulla per risolvere il problema. Alcuni tentativi di sollecitare l’introvabile geometra responsabile della viabilità sono risultati vani. 2)la sporcizia. In città la sporcizia ed il degrado crescono proporzionalmente al crescere della inciviltà e della maleducazione (naturalmente impunite) dei suoi cittadini ed in prossimità dei cassonetti si trova di tutto.3)il rispetto delle regole. Andrebbe superata la filosofia gueriniana, del quieta non movere, mota non sedare e ad ognuno quello che gli pare: il rispetto delle regole è alla base della convivenza civile e chi governa la città deve adoperarsi perché questo avvenga, sanzionando chi vi si sottrae (ad es. con i comportamenti incivili come cartacce lasciate per terra, deiezioni dei cani nelle strade, parcheggi sulle piste ciclabili ed arbitrari quali ad es. il posizionamento da anni di una baracca metallica sopra le griglie di aerazione in piazza Matteotti in contrasto con le più elementari norme di sicurezza).4)l’uso oculato del denaro pubblico. Il denaro del Comune è il frutto dell’ onesto lavoro dei cittadini. Non posso non ricordare nelle poche volte che ho avuto a che fare con il Comune che un amministratore di beni comunali aveva negli anni scorsi allegramente fatto un buco di 35mila euro senza che il Comune si accorgesse di nulla e che il recupero ancora parziale di questi soldi è stato realizzato solo grazie alla iniziativa di singoli cittadini, in assenza totale di iniziative da parte del Comune. Vedere poi bus enormi che girano semivuoti in città, non fa bene né all’aria, né alle tasche dei cittadini che pagano le tasse.5)l’accattonaggio organizzato spacciato come accoglienza ed integrazione. Lodi si orienta a diventare capitale dell’accattonaggio realizzato nelle forme più svariate. Mi piacerebbe che accoglienza volesse dire un intervento pubblico teso ad insegnare un mestiere, avviare al lavoro e dare dignità a gente che non ha “né arte né parte” e che può progressivamente essere preda della criminalità organizzata. 6) la micro e macrocriminalità in aumento. Basta leggere il Cittadino per vedere quanto questi fenomeni siano in aumento negli ultimi anni. Ciò è, almeno in una certa parte, conseguenza del punto precedente ed in assenza di interventi mirati, il fenomeno può solo peggiorare. Lodi era nel passato una città sicura, ora non mi sembra più tale.Ecco, io penso che se la nuova giunta non si muoverà nel solco della giunta precedente, facendo più attività amministrativa e meno ideologia, potrà risolvere anche questi problemi semplici, ottenere più consenso e riavvicinare i cittadini alla politica.

Ci sia consentito postillare la lettera del dottor Proni sottolineando il problema della microcriminalità, che è cresciuto a dismisura. Non passa giorno che qualche residente in città non telefoni alla redazione del «Cittadino» per segnalare che gli è stata rubata la bicicletta. In soli due anni ai giornalisti del nostro quotidiano ne sono state sottratte una decina, tutte posteggiate nella rastrelliera davanti alla redazione. E i ladri di biciclette sono gli stessi: tra i lodigiani c’è addirittura chi ha imparato a riconoscerli e quando si aggirano in centro si guarda bene dall’abbandonare il proprio velocipede. È quanto scriviamo anche, con risalto, sulla prima pagina.Tollerare, come è avvenuto fino ad ora, che questi personaggi agiscano indisturbati significa far perdere alla gente la stima e la fiducia nelle istituzioni. Sostenere che i furti delle biciclette avvengono in tutta Italia e quindi è impossibile porvi un rimedio è consentire alla malavita di agire indisturbata facendola sentire padrona dei centri storici: se così sarà, dopo questa impunita razzia potrebbe avvenire, come già sta capitando, di peggio.

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