Il sindaco durissimo con Greco

Lorenzano scomoda la

Costa Concordia: «Uno solo l’ha abbattuta, in centinaia ci sono voluti per rimetterla in asse»

«Il quinquennio 2011-2016 sarà per San Giuliano, e non solo, il periodo più difficile dal dopoguerra in poi. Non è tirandosi fuori dalle responsabilità, uno ad uno, che si contribuisce a risollevare la città e il paese». Così Alessandro Lorenzano ha circoscritto il primo commento sulla clamorosa rottura con chi l’ha preceduto nell’ufficio del primo cittadino, Luigia Greco.

STRAPPO DELLA GRECOL’ex presidente del consiglio comunale, eletta nel 2009, sfiduciata a fine 2010, rientrata in municipio con la vittoria del 2011, settimana scorsa sembra aver sbattuto definitivamente la porta alla sua maggioranza dimettendosi sia dal ruolo di presidenza sia dal gruppo Pd, il che apre la porta alla surroga d’ufficio. Arriverà un altro esponente dei democratici, il primo dei non eletti, al posto di Greco che giovedì scorso ha motivato lo strappo con ragioni soprattutto istituzionali (come presidente) più che politiche, ovvero da esponente democratico.

COSTA CONCORDIA In attesa di conoscere quanto il dissidio diventi politico - se lo diventerà - Lorenzano ha colto lo scenario della festa di settembre a Sesto Ulteriano per esternare le prime valutazioni sulla distanza che ormai c’è rispetto ad un ex prima cittadina che di fatto a questo punto lascia la politica attiva.

Parlando al microfono alle persone riunite nella corte storica di via Della Vittoria, Lorenzano è uscito con un paragone “nautico”, drammatico e indubbiamente forte: «San Giuliano è come una Costa Concordia – ha detto - Un uomo solo l’ha abbattuta, centinaia di uomini e donne ci sono voluti per rimetterla in asse con l’operazione di recupero. La nostra città è un po’ così, dobbiamo restare uniti». Risolti l’identikit dell’ “uomo solo” e delle “centinaia di soccorritori”, pare di capire che la scelta di Gina Greco vada collocata fra quelli che si sono defilati dall’operazione di soccorso.

ACLI SENZA SEDE Lorenzano ha attraversato la festa di Sesto assieme a Gennaro Piraina, Eliana Cardella, Giocondo Berti, Pierluigi Dima, Jacopo Grossi ed altri esponenti di giunta e di consiglio. Durante le parole improvvisate su un palco-furgone è stato provocato sul destino delle Acli sestesi, che hanno dovuto lasciare gli spazi presso la parrocchia di San Marziano.

Le Associazioni dei lavoratori italiani, storica presenza del volontariato cattolico dal dopoguerra, sono alla ricerca di una mediazione funzionale fra parrocchia e Comune per una nuova sede. Ma ancora non si è trovata e per le Acli non c’è un destino preciso.

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