Mentre si consumano gli ultimi atti dell’anno scolastico – gli esami di terza media stanno avviandosi a conclusione con gli orali, mentre partono gli scritti della maturità – due notizie di attualità fanno riflettere su alcuni temi costanti (e molto diversi tra loro) che si incontrano parlando di scuola e che non si possono archiviare con la fine delle lezioni.
Il primo riguarda il bullismo e la notizia di cronaca viene da Novara, dove i carabinieri hanno notificato a tre ventenni, ripetenti in una classe quarta di un istituto superiore, un “divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese”. La decisione è stata presa da un Gip del tribunale di Novara e i ragazzi, tutti e tre studenti ripetenti, sono stati accusati di aver più volte vessato, ingiuriato, malmenato e schernito i loro compagni di classe. Sfottò, insulti, botte e si parla anche di bastonate e minacce con coltelli. Dopo l’intervento dei carabinieri anche la scuola ha preso provvedimenti contro i bulli: una settimana di sospensione, poi ridotta. Agli atti dell’indagine è stato incluso un video, girato con un telefonino, che immortala una parte delle vessazioni.
Ma viene da pensare, in prossimità delle vacanze, che il fenomeno della violenza e delle vessazioni tra ragazzi non si può circoscrivere nelle aule scolastiche dove, piuttosto, emerge perché vi è normalmente attenzione. La scuola, con tutte le sue falle, resta un ambiente protetto e protettivo. L’episodio di Novara, alla conclusione dell’anno scolastico, consegna allora un compito di attenzione più forte alle famiglie e alle altre agenzie educative, un richiamo alla responsabilità allargata di fronte a emergenze che sono più complessivamente sociali.
Un altro fatto, di tutt’altro tenore, invita a guardare al rapporto scuola-società e rimanda a compiti educativi. Si tratta della spinta del Ministero al Piano digitale, che per l’estate si traduce nei prossimi giorni anche nella prima scuola estiva di formazione sul digitale “DigitalSummer@Miur”, primo appuntamento delle DigitalSession@Miur, momenti di confronto rivolti ai docenti, organizzati nell’ambito dell’attuazione del Piano nazionale. Si partecipa – possono farlo anche gli studenti – anche attraverso le dirette streaming, online. La scuola prevede – recita un comunicato del Miur – “approfondimento, sperimentazione innovativa, dialogo e confronto con esperti internazionali di innovazione e digitalizzazione”.
Il pensiero è questo: benissimo l’approfondimento e la formazione dei docenti, che si stanno preparando a modi nuovi di gestire la didattica nelle classi, in rapporto alle possibilità tecnologiche. Ma, insieme, occorre una riflessione sul cambiamento dei modi di pensare e percepire la realtà collegati all’uso e all’”immersione” nelle tecnologie digitali. Non solo per “fare meglio lezione”, ma per comprendere i (nuovi) mondi vitali dei ragazzi che si incontrano ogni giorno, le abilità e disabilità legate, ad esempio, al mondo della comunicazione interpersonale, oggi mediata in modo del tutto nuovo rispetto al passato ad esempio dagli smartphone. E si potrebbe continuare.
E di nuovo si apre una finestra oltre la scuola, chiamando in causa la necessità di formazione e le responsabilità degli educatori ben al di là dei soli insegnanti.
A pensarci, un po’ per tutti ecco qualche impegnativo “compito per le vacanze”.
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