Il caso Conzadori non è chiuso: divergenze tra perito e Polfer

Maleo, la procura rinvia la chiusura delle indagini sul passaggio a livello

La polizia ferroviaria, con i suoi investigatori specializzati del Nucleo operativo incidenti ferroviari, sembra essere arrivata a conclusioni differenti rispetto a quelle del consulente tecnico della procura di Lodi Domenico Romaniello riguardo alla tragedia dello scorso Ferragosto al passaggio a livello di via Case Campagna a Maleo, dove aveva perso la vita, travolta dal treno Milano - Mantova, la 34enne di Pizzighettone Elisa Conzadori. E per questo si è reso necessario un supplemento di indagini, che però non dovrebbero formalmente richiedere un atto di proroga dei termini. Quali siano i due differenti scenari lo si scoprirà molto probabilmente solo a fine indagini, ma nelle scorse settimane, dopo i meticolosi accertamenti su un eventuale impatto tra la Citroen della donna, che da Codogno stava tornando verso Pizzighettone, sembrava prevalere tra gli investigatori una soluzione che avrebbe potuto comportare il proscioglimento degli unici indagati, tre tecnici di Reti ferroviarie italiane. Lo scenario era quello di un “impatto anomalo”. Il passaggio a livello automatico a comando “meccanico” per il passaggio del treno, tra l’altro, era in fase di sostituzione con un impianto nuovo, del quale erano stati già installati i motori per le nuove sbarre e alcune centraline. Lavori che dopo l’incidente erano stati “congelati”.

La 34enne, secondo due testimoni, che erano fermi dal lato opposto con le loro auto perché avevano la loro sbarra abbassata, sarebbe tranquillamente passata perché pochi istanti prima del suo arrivo la sbarra dal suo lato, e solo quella, si sarebbe rialzata, nonostante il treno in arrivo a quasi 100 all’ora, nascosto dalla vegetazione rispetto alla strada. Un’ipotetica anomalia che a detta di Rfi non trova riscontro nelle registrazioni dell’impianto. I genitori di Elisa, sfidando i tempi lunghi dell’inchiesta, erano poi usciti allo scoperto sostenendo di aver appreso dai loro consulenti che nel passaggio a livello di Maleo «c’erano dei fili staccati». Il loro avvocato Alberto Gnocchi di Cremona si ferma al «no comment» ma evidentemente il suo “pressing” sugli investigatori ha avuto l’effetto di far cercare ulteriori risposte. Anche perché da Ferragosto in poi, così come del resto negli anni precedenti, le anomalie dei passaggi a livello della tratta, a binario unico, si sono ripetute con cadenza quasi mensile.n

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