Il “buco” vicino al parcheggio della stazione di San Zenone: l’allarme del Comitato pendolari

Il sindaco di Sordio chiede un confronto tra Comuni e forze dell’ordine

«Non solo i pusher nelle campagne del territorio, ma anche una dose in vena in pieno giorno a pochi metri dal parcheggio della stazione». Accompagnata da tanto di foto scattata martedì scorso che non sembra lasciare spazio a dubbi, è questa la nuova denuncia arrivata dal Comitato pendolari di San Zenone, i cui componenti sono tornati alla carica sull’incubo droga attorno allo scalo ferroviario ai confini tra San Zenone e Sordio: un po’ come già avvenuto diverse volte negli ultimi giorni, quando l’organismo attivo a livello locale ha segnalato in particolare la presenza di un piccolo accampamento all’interno di un grande cespuglio, dal quale sovente escono individui per chiedere soldi, sigarette e accendini. «Stavolta il caso è scoppiato invece nel parcheggio a pochi metri dalla stazione che vede un continuo via vai di gente, dove abbiamo immortalato un individuo intento a iniettarsi una dose in vena - ribadiscono dal comitato pendolari -: dopo l’ennesimo episodio di martedì in pieno giorno, la situazione si sta facendo sempre più insostenibile». Anche di recente sono stati diversi i blitz delle forze dell’ordine per porre un freno all’incubo droga, che si trascina da tempo attorno allo scalo ferroviario di San Zenone: in arrivo da Milano sui treni della linea S1, pusher e consumatori sono soliti scendere nella stazione isolata prima di raggiungere i campi circostanti e dare così il via allo spaccio. «Anch’io ho ricevuto la foto del comitato pendolari, siamo consapevoli della gravità della situazione, proprio ieri (martedì per chi legge, ndr) ho convocato un vertice con le forze dell’ordine presenti sul territorio, che sono da sempre in prima linea per tentare di debellare il fenomeno - ha fatto quindi sapere ieri pomeriggio il sindaco di Sordio Salvatore Iesce -. Con pusher e consumatori in fuga dal boschetto di Rogoredo, stiamo in ogni caso parlando di un’emergenza comune a tutte le stazioni lungo l’asse della S1 comprese tra il Sudmilano e il Lodigiano, che non a caso anche in un recente passato si sono trovate a fare i conti con criticità di questo tipo. Nasce da qui la necessità a mio avviso di dar vita ad un tavolo di confronto tra i vari enti coinvolti per trovare nuove soluzioni condivise e cercare così di risolvere finalmente l’emergenza una volta per tutte».

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