Il Broletto: «Pronti a collaborare»

Prime reazioni, il Pd: «Individuare i responsabili»

«L’amministrazione comunale ha naturalmente seguito con grande attenzione la notizia del sequestro dell’impianto dove vengono convogliati e trattati i reflui fognari della città. Restiamo a disposizione delle autorità per ogni forma di collaborazione che verrà eventualmente considerata utile». È questa la presa di posizione del Broletto, dopo i sigilli posti al depuratore del capoluogo, operazione condotta dagli uomini della Forestale. È stata aperta un’inchiesta da parte della magistratura, per le ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture, getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato, oltre a gestione illecita di rifiuti speciali in difformità rispetto alle autorizzazioni.

Il municipio ha fatto sapere che interesse della città del Barbarossa è che l’impianto resti in funzione anche dopo il sequestro. Una misura che è già stata prevista dalle autorità che sono intervenute. Nel frattempo potranno essere svolti gli accertamenti sulla gestione, sino al 2009 in capo ad Astem e da allora di competenza di Sal, dietro incarico conferito con contratto di servizio dall’Ato, l’organismo che sovrintende al servizio idrico integrato sull’intero territorio provinciale. Ieri ci sono state anche le prime reazioni della politica. I commenti sono stati molto cauti, anche tra le file del centrodestra: «L’aspetto decisivo è capire di chi effettivamente fosse la gestione al tempo dei fatti contestati (a partire dall’ottobre 2010, a quanto finora si apprende dagli inquirenti, ndr.). Mi pare che quanto emerge sia una cosa grave, se venissero accertate le responsabilità. Una volta che il quadro verrà chiarito, visto che adesso è ancora in corso un’indagine e servono approfondimenti, valuteremo anche un’iniziativa di chiarimento in ambito comunale - dichiara l’esponente della Lega, Alberto Segalini - di fronte alle notizie di questi giorni, voglio semmai chiarire che rispetto a quanto contestato la Provincia non c’entra nulla». E Lorenzo Maggi, capogruppo Pdl in Comune: «Se fossero riscontrate responsabilità per omesso controllo o per mancato intervento pur essendo a conoscenza della situazione, sarebbe un fatto molto grave - commenta - su questo sta indagando la magistratura e aspettiamo quindi gli sviluppi. Se queste ipotesi venissero confermate, ci sarebbe un’ulteriore amarezza derivante dal fatto che si tratta di una delle tanto difese e decantate società pubbliche, operante nel campo idrico, per cui si è paventato da più parti il rischio di ingresso dei privati nella gestione».

Infine dal centrosinistra ha preso la parola Demetrio Caccamo (Pd): «Il nostro impegno come partito sul tema dell’ambiente è sempre stato molto forte, per questo se dovessero esserci responsabilità in questa vicenda è giusto che emergano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA