I negozi riaprono con un sorriso: «Teniamo vive le nostre città»

Le strade di Lodi sono tornate a riempirsi dopo il passaggio della Lombardia a “zona arancione”

Non si sa come hanno fatto, quanto profondamente hanno scavato dentro di sé per riuscire a trovare una scintilla di ottimismo, per riuscire a tirare fuori un sorriso mentre alzavano la saracinesca e si rimettevano al lavoro dopo il secondo lockdown. Con il passaggio da zona rossa a zona arancione, molte attività hanno riaperto i battenti, come lo storico negozio di abbigliamento di Angelo Tavazzi, in via Marsala: «Questa per noi è una prova perché non sappiamo quale sarà l’affluenza. Ma aprire significa anche mantenere un presidio di positività, tenere accese le luci in vetrina, far capire che la città è viva e mettere un po’ di allegria in un momento difficile per tutti. Combattiamo questa situazione anche così».. Angelo Tavazzi ha appena riaperto il suo negozio di abbigliamento nel centro storico di Lodi e così commenta il passaggio della città a “zona arancione”.

«Cogliamo con favore questo anticipo di riapertura di negozi di vicinato e mercati, in attesa di poter ripartire anche con il settore della somministrazione – commenta invece Isacco Galuzzi di Confcommercio -. In un momento negativo, ci permette di provare a far ripartire il commercio, per quanto i dati parlano di un contesto complicato, e di un Natale al risparmio con un calo dei consumi dettato da difficoltà economiche e propensione al risparmio. Per questo ci aspettiamo anche il necessario sostegno da parte delle istituzioni e, soprattutto, rilanciamo un appello ai cittadini perché facciano spese nei negozi di vicinato, che rappresentano un presidio per i nostri centri».

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