I giovani in cammino con il vescovo

Comincia dalla chiesa della Grazie il cammino che ha portato i diciannovenni della diocesi a professare la propria fede davanti al Cristo crocifisso della Cattedrale. Sabato sera hanno pregato con il vescovo, monsignor Maurizio Malvestiti, portando in mano un ramoscello di ulivo, poi, a piedi, hanno attraversato corso Roma e si sono uniti agli altri giovani, arrivati in centinaia in Duomo, per celebrare la 30esima Giornata mondiale della gioventù. Guidati da don Giancarlo Baroni, direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile, e accompagnati dal canto del Gruppo musicale di accoglienza, si sono immersi in un clima di riflessione. Due i fili conduttori della serata: il Vangelo di Matteo, con il passo dedicato alla beatitudine dei «puri di cuore», slogan della Giornata, e la storia di fede di San Tommaso. Davide Grioni di Spino d’Adda ha indossato i panni dell’incredulo discepolo per raccontare ai ragazzi i tre momenti che hanno segnato il suo incontro con Gesù: quello della sequela (»Io c’ero»), quello del dubbio e dell’angoscia, dopo la crocifissione (»Io l’ho abbandonato») e infine la gioia per averlo ritrovato nella Risurrezione (»Io l’ho riconosciuto»). Ed è proprio nel secondo momento della celebrazione che Malvestiti è intervenuto con il suo commento, rassicurando i giovani, come fece Cristo con Tommaso: «I diciannovenni mi hanno accolto nella chiesa delle Grazie. Con loro ho camminato nella città, che ha i suoi ritmi, i rumori e persino gli schiamazzi, ma anche i silenzi, le tante attese e speranze, non poche sofferenze, talune molto nascoste ma profonde come ferite che sanguinano. Uno di voi mi ha confidato nelle lettere che sto leggendo attentamente: «Sento un senso di vuoto, che mi spaventa e mi fa paura». E’ il vuoto delle città. Più pericoloso ancora è però il vuoto delle coscienze». Superare la tentazione di una città secolarizzata e aprirsi alla ricerca della verità che è insopprimibile nel cuore umano, è lo sforzo che il Vescovo ha chiesto a tutti. Poi ancora un’esortazione: «Non chiedere risposte: lasciati amare nella sua chiesa andando da chi sta piangendo più di te e tutto condividendo con puro cuore. La beatitudine è questa, dei puri di cuore per primi: starGli vicino.. per vedere col cuore, amando sul suo esempio e con la sua forza». Con i diciannovenni Sua Eccellenza ha infine pronunciato la formula della professione, consegnando a ognuno di loro il libro dei Vangeli. Ai sacerdoti delle parrocchie presenti sono stati invece donati rami di palma da portare agli altari delle chiese per la celebrazione della Domenica delle Palme.

© RIPRODUZIONE RISERVATA