Gli scossoni della vicenda Genia lasciano in giro per la città anche i clienti “scomparsi”. Quelli che da un tempo enorme, in alcuni casi più di un anno, non ricevono bollette e cominciano a domandarsi se per caso i conti da saldare non arriveranno tutti assieme. La questione sembra riguardare soprattutto Genia Energia, cioè il settore specifico per la fornitura di gas ed alimentazione elettrica, ora chiuso con il subentro di Eas srl. Un anno e mezzo di avvenimenti convulsi, fino alla strada dello “spezzatino” Genia nei vari contenitori Cem, Eas e Cap Holding, continua però a produrre effetti sempre nuovi. Uno di questi appare essere l’esistenza di alcuni utenti che sembrano sostanzialmente “inghiottiti” da qualche tipo di archivio che non li riconosce più come fruitori dei servizi garantiti dal 2003 in avanti dall’oggi dismessa società comunale. Al momento del lancio di Genia Energia, ad esempio, alcuni utilizzatori di medio consumo (non abitazioni private, in altri termini) aprirono contratti con il nuovo ramo energetico della multiservizi abbandonando i gestori storici. Oggi un certo numero di loro riceve dall’ufficio amministrativo di via Pace un preoccupante silenzio. In questa situazione c’è la panetteria di Leonardo D’Altilia, che in via Monti - zona Campoverde- gestisce l’esercizio assieme alla moglie Maria Canestrale. Per loro, da nove mesi circa, l’energia elettrica utilizzata nel negozio è “gratis”. Nel senso che non risulta più fatturata e in posta non vengono più recapitate bollette con la sigla Genia Energia o della sua erede Eas. Ma la paura è che un bel giorno il maxiconguaglio bussi alla porta dell’esercizio commerciale. «Noi vorremmo pagare - sottolineano i due commercianti -, ma non ci è possibile perchè il nostro allacciamento risulta disperso, forse perduto, nei vari passaggi di pacchetti clienti che si sono succeduti dall’anno scorso in poi. Siamo passati a Genia Energia più o meno quattro anni fa, prima che venisse fuori tutto il polverone. Per parecchio tempo le fatture sono giunte regolari; poi a metà dell’anno scorso l’azienda si è “dimenticata” di noi. Siamo andati in sede a cercare chiarimenti e la risposta è stata che il nostro allacciamento non si riusciva a ritrovare, per ragioni ignote che comunque hanno bloccato l’arrivo di fatture. Quello che temiamo però, a questo punto, è che la situazione si sblocchi di colpo. Con un paio di frigoriferi e un forno elettrico attaccati in negozio, rischiamo la stangata da migliaia di euro in una volta sola».
© RIPRODUZIONE RISERVATA