I carabinieri bloccano la manifestazione

Nessuna sfilata fino al gassificatore. La manifestazione, organizzata sabato dal comitato Cittadini di Mediglia per l’ambiente, è sfumata. O meglio, l’assembramento di persone, circa un centinaio, c’è stata. Ma la folla, che si è data appuntamento davanti alle scuole, ha dovuto disperdersi, perché la protesta pubblica non era stata autorizzata. Insomma, mancava il sì della questura di Milano e i carabinieri della tenenza di San Giuliano sono dovuti intervenire per far sospendere il corteo. Il popolo in maglietta arancione (con scritto “Gassificatore? No grazie”), con schierati bambini piccoli, fischietti alla bocca e perfino il cagnolino Ibra in “divisa” per l’occasione, si era preparato con megafoni e cartelloni. L’ingresso della zona a traffico limitato è stata letteralmente tappezzata da lenzuoli inneggianti il no agli impianti di trattamento di rifiuti: “Gioventù bruciata dal gassificatore”, “Gassificatore, Mediglia muore”, “Mediglia svegliati”, “Bustighera non è una discarica”. I piani però degli organizzatori sono stati scompaginati da una mancata autorizzazione. Il comitato aveva provveduto a informare solo la polizia locale, a mezzo fax, proprio per l’esigenza di mettere in piedi in fretta una manifestazione. «Giovedì - spiega il presidente del comitato Silvano Piazza - doveva essere riaperto il cantiere per il raddoppio del tirovagliatore. Siamo stati ad aspettare poi abbiamo deciso di fare questa manifestazione, ma siamo costretti a sospenderla, perché noi siamo rispettosi delle regole e mancando l’autorizzazione della provincia di Milano facciamo un passo indietro. Ma, riproporremo, tale evento con i permessi del caso. Peccato che se noi siamo rispettosi delle regole, altri fanno ciò che vogliono, chiudendo i cantieri senza avvisare gli enti preposti, e riaprendoli quando vogliono».

Il punto è che, secondo il comitato, Mediglia Servizi Ecologici (l’azienda che deve realizzare l’impianto) non ha aperto il cantiere giovedì come previsto. Fino a domenica non si sarebbero visti operai nell’area del tritovagliatore.

«Sappiamo - spiega Piazza - che l’amministrazione comunale si è mossa per chiedere alla provincia come mai il piano dei lavori venga disatteso. Il fronte deve essere unito e anche la Provincia. Noi riteniamo che essa vada coinvolta e sono convinto che non si possa vincere la nostra battaglia senza il suo apporto».

Emiliano Cuti

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