Green pass per gli anziani, a Melegnano prese d’assalto le farmacie

«Riceviamo anche un centinaio di richieste al giorno per la stampa della certificazione»

Con i cittadini che prendono d’assalto le farmacie per richiederne la stampa, anche a Melegnano tiene banco il caso del Green pass, che dal 6 agosto sarà necessario per entrare in bar, ristoranti e alberghi. «Con il decreto emanato dal governo e l’approssimarsi delle vacanze, nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un’impennata sul fronte del Green pass, a volte riceviamo anche un centinaio di richieste al giorno per la stampa della certificazione verde - afferma il titolare della farmacia Dezza dottor Carlo Umberto Ciniselli con la dottoressa Giulia Ferrari -. Si tratta in gran parte di anziani aventi poca dimestichezza con gli strumenti informatici, ma non mancano neppure i giovani che trovano intasato il portale di stampa delle certificazioni».

Sulla questione del Green pass hanno preso posizione anche i vertici di Confcommercio Melegnano, l’associazione di categoria competente nell’intero Sudmilano. «Premesso che occorre accelerare sui vaccini per una ripartenza robusta e duratura, riteniamo impensabile che, con la tipica attività frenetica di bar e ristoranti, titolari e dipendenti possano mettersi a chiedere alle persone di esibire il Green pass e ancor meno effettuare i controlli incrociati con i rispettivi documenti di identità - dichiara in una nota la presidente Caterina Ippolito -. Così facendo c’è insomma il rischio di rendere inefficace la norma, bisogna invece semplificare prevedendo un’autocertificazione che sollevi i titolari dei locali da ogni responsabilità». Non dissimile la presa di posizione del titolare del bar Barbarossa in via Bascapè Mosè Cugnach, responsabile dei pubblici esercizi per conto di Confcommercio Melegnano. «Il decreto del governo prevede sanzioni per i gestori dei locali che non faranno rispettare le regole, in caso di violazione può essere elevata una multa pecuniaria da 400 a 1.000 euro a carico sia dell’esercente sia dello stesso cliente - sono le sue parole -. Ma noi non siamo d’accordo con simili restrizioni, i gestori di bar e ristoranti non sono pubblici ufficiali e come tali non possono assumersi responsabilità che competono ad altri». L’ultima battuta è dei clienti della Dispensa toscana gestita da Claudio Tosi che, ad una decina di giorni dall’entrata in vigore del decreto, sono già muniti dell’apposito Green pass.

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