Gli show tra Report e le “Iene”

Stavolta è toccato a Filippo Roma proporre l’intervista a una “gola profonda” che lavora in Senato per scoperchiare quello che si presenta come l’ennesimo scandalo economico-politico-affaristico. Il soggetto in questione, protetto da anonimato, ha rivelato che molti politici italiani sarebbero a libro paga di alcune multinazionali, che elargirebbero loro consistenti somme periodiche per condizionare il voto in Parlamento su alcune leggi che regolano le loro attività. Il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso ha annunciato l’immediato avvio di un’inchiesta sull’argomento.Non è la prima volta che all’interno del contenitore “Le Iene” (Italia 1, domenica ore 21.10) viene proposto un servizio in cui un inviato porta alla luce un tema di interesse generale o scopre uno scandalo destinato a fare rumore e ad avere ripercussioni istituzionali se non, addirittura, giudiziarie. La trasmissione di Davide Parenti ha ormai da tempo preso la china dell’inchiesta, possibilmente scandalistica, riducendo notevolmente i servizi in cui i vip vengono messi alla berlina o quelli di tono più leggero. Certe interviste non avrebbero niente da invidiare a un programma di approfondimento dichiaratamente serio.Analoghe considerazioni valgono per la vena sociale che “Le Iene” ha da qualche tempo sposato, insieme a quella dell’inchiesta-denuncia, che ha portato autori e inviati a svolgere alcune campagne sul campo a favore della collettività.L’ultima iniziativa in questo senso si è concretizzata domenica scorsa in uno spot contro le slot machine e contro il gioco d’azzardo, che ha visto impegnati i sindaci di alcune delle principali città italiane: Giuliano Pisapia (Milano), Piero Fassino (Torino), Flavio Tosi (Verona), Luigi De Magistris (Napoli), Michele Emiliano (Bari), Leoluca Orlando (Palermo), Federico Pizzarotti (Parma). Il filmato è stato trasmesso in anteprima venerdì 17 dal TgLa7 di Enrico Mentana, che negli ultimi tempi alla piaga del gioco d’azzardo ha dedicato molto spazio. Domenica sera, nel corso della trasmissione su Italia 1, Nadia Tolfa, autrice del video insieme allo staff, ha mostrato il “dietro le quinte” con i sindaci impegnati a girare. Il risultato finale è uno spot effettivamente efficace nella sua semplicità e immediatezza, in cui i primi cittadini interpellati stigmatizzano “la piaga che sta dilagando nelle nostre città” e si rivolgono agli spettatori chiedendo cosa succederebbe se si giocassero in prima persona i monumenti più famosi. Lo spot integrale è disponibile sul sito del programma e può essere diffuso liberamente da chi lo voglia scaricare.Su quest’ultima iniziativa niente da dire, come pure sulla cresciuta vocazione all’inchiesta giornalistica che, forse anche in ragione della diretta concorrenza con “Report” (Rai3, domenica ore 21.30) di Milena Gabanelli, ha impegnato la trasmissione di Davide Parenti sempre più sul versante che un tempo era esclusivo appannaggio del servizio pubblico.Il nodo da sciogliere riguarda il contesto entro cui questi servizi vengono proposti. In conduzione ci sono Ilary Blasi – una soubrette – e Teo Mammucari – un presentatore comico – mentre in regia c’è la Gialappa’s Band, un trio di simpaticoni diventati famosi per la loro ironia e il sarcasmo dei loro interventi in voce fuori campo. In studio, insomma, il tono è generalmente giocoso e frizzante, mentre certi filmati inducono un atteggiamento ben più profondo e drammatico da parte del pubblico.D’altra parte, se un programma nato come show tendente alla provocazione e al sorriso è diventato il contenitore di alcune fra le inchieste più clamorose dell’attualità, probabilmente è perché altre trasmissioni più titolate non le fanno più…

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