Giornata per gli over 60 a Sant’Angelo affluenza record per farsi vaccinare

Una fila unica per i 100 cittadini ancora non protetti reclutati dall’Ats e gli altri prenotati nella giornata di domenica

Basta svoltare in via Forze dell’Ordine per capire che no, non è una domenica di vaccinazioni come le altre. Perché le auto sono ovunque: occupano tutti gli stalli di sosta e hanno creato anche una fila in mezzo alla carreggiata. Una volta arrivati ai cancelli poi non c’è la possibilità di arrivare subito alla tenda allestita dall’esercito per la prima accoglienza. Servono - e lo dicono le testimonianze di chi ci è passato ed esce scuotendo la testa - almeno tre quarti d’ora. Complice l’unica coda allestita per i prenotati - inseriti come sempre in lista dal sistema regionale - e i non prenotati, ovvero gli over 60 non ancora vaccinati e intercettati sul territorio, grazie ai medici di medicina generale su iniziativa dell’Ats Città Metropolitana. Domenica di super affluenza, e qualche disagio, all’hub vaccinale del Cupolone a Sant’Angelo. La giornata di ieri, infatti, era anche quella indicata per l’iniziativa - sul modello degli open day - per intercettare gli over 60 non ancora vaccinati, tramite la sensibilizzazione dei medici di medicina generale, mobilitati da Ats. La stima era di un centinaio di presenze di over 60 (501 invece sono state complessivamente le somministrazioni di sabato 19 giugno) e a loro è stata dedicata la linea vaccinale numero 6. Sul posto, però, per accedere alla struttura comunale è stata allestita una sola coda di accesso; cosa che ha suscitato più di un nervosismo tra i prenotati “regolari”, con gli appuntamenti scanditi nel corso della mattina. «Non ci aspettavamo davvero di trovare tutta questa affluenza - sottolinea Mario Russo, 67enne di Miradolo Terme, in attesa fuori dai cancelli dopo aver accompagnato la moglie Stella Clara - : siamo già stati qui per la prima dose e il servizio è stato veloce e ottimo». La moglie arriva poco dopo: tre quarti d’ora di attesa per arrivare alla porta di ingresso, poi i tempi soliti, della somministrazione e l’attesa post vaccino. «A Vizzolo in cinque minuti avevamo fatto tutto per la prima dose - spiega un santangiolino che era stato inviato dal sistema nel centro del Sudmilano - : serve un’organizzazione sin dal parcheggio poi, come a Vizzolo». «Non vogliamo lamentarci, capiamo il momento, ma davvero così non ha senso - aggiunge Alessandro, alle 10.30 - : io avevo appuntamento alle 10.20 e ora dovrei mettermi in coda insieme a prenotati e non prenotati e attendere. In coda molto più avanti di noi, però, ci sono persone che hanno l’appuntamento alle 11». In coda c’è anche chi si confronta sulla vaccinazione dopo lo stop temporaneo ai richiami di Astrazeneca e la ripresa con facoltà di rifiutare il mix di vaccini, dietro la firma di un consenso informato e il colloquio con un medico. «Martedì ero qui e mi hanno mandata a casa perché non si poteva fare il richiamo Astrazeneca, nei giorni scorsi ho ricevuto un messaggio in cui mi dicevano che posso fare anche lo stesso farmaco - spiega una donna di Basiasco -: non potevamo dirmelo martedì? Farò quello che si potrà fare, ma non vedo l’ora di finire la trafila»

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