Gianluca in lacrime dal giudice

É durato più di un’ora l’interrogatorio dei gip Isabella Ciriaco a Gianluca M., il 19enne di Bottedo che due settimane fa, mentre minacciava di togliersi la vita, ha involontariamente ucciso l'amico e coetaneo Luigi Villa, che era accorso a casa sua per dissuaderlo. L'interrogatorio non è stato solo una formalità, per la convalida dell’arresto durato solo una notte, il tempo dei necessari accertamenti. In udienza infatti è intervenuto anche il pm titolare dell’inchiesta Giampaolo Melchionna, che non ha cambiato idea sull’ipotesi colposa e involontaria dell’accaduto, ma ha comunque posto diverse domande al ragazzo. Anche il gip, prima dell'udienza, aveva voluto tutti gli atti d’indagine finora disponibili.

Il 19enne, che sta cominciando a superare lo shock e sta incontrando uno psicologo, è apparso in certi momenti molto provato, senza riuscire a trattenere qualche lacrima, e a un certo punto ha preso un foglio e ha disegnato la scena dell’omicidio. Lui che prende la pistola, senza caricatore, da una mensola e se la punta alla tempia. Luigi che balza verso di lui, gli afferra il polso e lo spinge all’indietro. Gianluca, in crisi perché la storica fidanzata gli ha appena ripetuto, per telefono, il suo addio, resiste: la mano con la pistola va avanti e indietro due, tre volte, finché parte il colpo che trapassa la testa di Luigi.

Il pm potrebbe interrogarlo nuovamente non appena polizia scientifica e medico legale avranno concluso gli accertamenti tecnici.

Intanto Gianluca sta cercando la forza per scrivere ai genitori di Luigi, che hanno perso l'unico figlio. Assistiti dall'avvocato Patrizia Cortesini, il ragazzo indagato per omicidio e i suoi genitori non escludono nemmeno di poter incontrarli, se si renderanno disponibili. Nel frattempo gli avvocati Gianluca Maglio e Roberto Rota, cui si è affidata la famiglia Villa, attendono che le indagini chiariscano gli ultimi dubbi sulla custodia della pistola, che appartiene al padre di Gianluca. A nessuno risulta che il 19enne in passato l'avesse già maneggiata, mentre più volte, sostengono testimoni, aveva fatto temere gesti disperati in momenti in cui la sua fidanzata si era temporaneamente allontanata.

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