Genitori, un ruolo non facile

Ci sono lavori che seguono il ritmo della catena di montaggio e vedono sovrapporsi fasi successive, una dietro l’altra: coloro che operano a valle del processo produttivo non possono intervenire finché non hanno svolto il loro compito quelli che li precedono. Ci sono, invece, lavori, per lo più artigianali, che richiedono la maestria di un unico artefice, il quale non solo non necessita di collaboratori, ma anzi trova nel silenzio della solitudine l’atmosfera più adatta per evitare errori ed imperfezioni. Ci sono, infine, lavori che non possono essere portati a termine senza che chi li svolge agisca insieme ad altri, contemporaneamente, riproducendo quella che più facilmente immaginiamo come caratteristica delle performance delle squadre sportive o dei gruppi artistici: prima fra tutte l’esibizione di un’orchestra in cui i diversi musicisti devono accordarsi sotto la guida di un direttore.Questa capacità di lavorare coordinandosi è parte integrante anche di una particolare attività professionale che mette in campo modalità industriali per un obbiettivo artistico: è il lavoro del cinema e della fiction televisiva che, infatti, rientrano in quell’ambito chiamato “industria culturale”.Il mondo di un set cinematografico è davvero un microcosmo che andrebbe descritto in tutti i suoi dettagli per riuscire dall’interno a coglierne le peculiarità che lo rendono così unico. Mai come per una troupe vale il motto “tutti per uno, uno per tutti”. Un regista senza il cast artistico e tecnico è un re senza regno, un sognatore che non può realizzare nulla di quanto desidera. La sua bravura, d’altro canto, si misura anche nella capacità di creare sintonia e compartecipazione fra i diversi reparti che cooperano al progetto. Per le serie tv che ci appassionano sono necessarie settimane e mesi consecutivi di riprese di otto o dieci ore al giorno. Decine e decine di uomini e donne che si muovono all’unisono seguendo ordini del giorno, piani di lavorazione, meticolose descrizioni di ogni scena, con le presenze, i fabbisogni e le condizioni per ogni situazione. I minuti precedenti ad ogni ciak sono lo specchio della magia tanto quanto poi sarà la resa sullo schermo… Un direttore della fotografia chiede ad un elettricista di montare un’ultima luce dietro il volto di un attore, la truccatrice insiste col collirio per far lacrimare la protagonista che proprio non riesce a piangere spontaneamente, il fonico chiede di aspettare a dar motore perché passa un elicottero, due addetti della produzione fermano le auto lungo la strada, un assistente alla regia dà il movimento alle comparse, la segretaria di edizione annota il numero delle inquadrature e una costumista corre a posizionare meglio un berretto sulla testa di qualcuno in scena…A cosa assomiglia se non a una famiglia molto numerosa questa così complessa macchina umana? Non vi è mai capitato di cercare di distribuire compiti e mansioni affiggendo colorati cartelli sulle pareti della cucina? Non avete mai dovuto ricorrere all’alzata di mano per permettere a tutti di parlare durante un pranzo o una cena senza che la voce del più esuberante prevalesse sulle altre? In famiglia si è costantemente sul set della vita. Si può programmare molto, ma non tutto… non sempre ci si può portare avanti e talvolta prevenire l’imprevisto è impossibile… Se durante le riprese le previsioni del tempo falliscono e un acquazzone improvviso costringe a trovare alternative immediate, così in famiglia la flessibilità è d’obbligo e, anche se ciascuno ha e deve avere il suo compito – proprio come in una troupe – bisogna sapersi sostituire e alternare quando l’emergenza lo richiede.Non c’è alcuna stringente morale dietro questo parallelismo forse un po’ ardito, ma se anche non è necessario far stage sui set per oliare gli ingranaggi di una casa affollata, di certo genitori sapienti e generosi devono essere anche un po’ registi, allenatori e direttori d’orchestra. Economia ed ecologia, accomunate dalla stessa radice greca della parola che significa “casa”, ci dicono che per avere un rapporto sano con l’ambiente domestico, dal nostro appartamento al mondo che abitiamo, sono necessarie delle regole e una distribuzione dei compiti. Non c’è da aver paura delle norme e dell’organizzazione se la legge in cui crediamo è quella dell’amore.

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