Gardaland, giostre vietate ai bimbi Down

Egregio direttore, le chiedo spazio per poter manifestare il mio disappunto nonché la mia delusione come cittadino, come padre e come genitore iscritto all’Associazione Agpd di Milano.Cercherò di essere breve. Martedì mattina siamo partiti per una splendida gita (almeno così avrebbe dovuto essere) per quello che viene definito il più grande parco dei divertimenti d’Italia, eravamo un autobus di 22 persone tra cui 20 ragazzi delle scuole superiori ed io con mia figlia di 12 anni affetta dalla Sindrome di Down. Mia figlia è Giulia ed è stata più volte immortalata dal fotografo del «Cittadino» (accendeva la fiaccola) in quanto Testimonial delle Special Olympics che si sono svolte nella città di Lodi e Provincia. Ebbene, una volta entrati nel parco Giulia ha voluto provare la nuova attrazione del 2011 cioè “Raptor” e una volta fatta la coda siamo saliti e ci siamo divertiti molto, nell’apprezzare le giravolte che l’attrazione, tra l’altro molto sicura, ti permette di fare. E infatti alla fine abbiamo anche comprato il Dvd che alla fine viene venduto per ogni coppia di partecipanti. Dopodiché siamo passati all’attrazione successiva cioè “Mammut” (tengo ha precisare che negli anni passati ho sempre fatto TUTTE le attrazioni del parco, con Giulia, senza aver MAI avuto nessun diniego da qualsiasi addetto) e qui sono cominciati i problemi. Infatti mi è stato comunicato che le persone con disabilità psichica non possono aver accesso alla maggior parte delle attrazioni del parco; tanto per farvi capire l’assurdità della cosa tengo a precisare che nessuna persona con la sindrome di Down può salire sulla giostra di Peter Pan (dove salgono anche bambini di età inferiore ai 10 anni se accompagnati) e nemmeno sull’Ortobruco Tour che è una montagna russa in miniatura dove salgono bambini piccoli ovviamente accompagnati.Ma il massimo dell’imbecillità è vietare pure di salire sul Treno a Monorotaia (dove salgono anche bambini dell’asilo, sempre accompagnati) che è un’attrazione sicurissima e che non presta nessun tipo di problematica ma qui l’assurdo è che invece NON è vietato il Volaplano che è un Aereo a 4 posti sempre su monorotaia; non c’è a mio avviso un criterio di valutazione equo, perché o non si vieta nessuno oppure tutti e due le giostre.Praticamente metà della attrazioni del parco e tra l’altro quelle più gettonate sono rigorosamente vietate ai nostri figli. Allora mi chiedo che senso ha farsi pubblicità (come dice il direttore del parco Danilo Santi) dicendo che “ il parco di Gardaland è da sempre attento ai diritti dei suoi ospiti disabili” quando questi (e di conseguenza i loro accompagnatori) non possono usufruire delle maggiori attrazioni del parco stesso?La risposta è che si vuole tutelare la sicurezza… ma allora perché Mirabilandia non ha queste ristrettezze e permette che i disabili possano usufruire, come tutte le altre persone normodotate, di tutte le attrazioni del parco se accompagnati?Capisco che ci siano restrizioni per quando riguarda certe attrazioni tipo: Sequoia, Tornado, top spin ecc., ma questo deve riguardare persone con problemi di cuore o cmq. Disabilità gravi; che c’entra con la sindrome di Down? Gardaland ha fatto una scelta cioè siccome non vuole nessuna responsabilità adotta il massimo della propria garanzia cioè vieta quasi tutto così non vengono e così non corro rischi.Parlo poi di netta discriminazione in quanto (ho tutto documentato) la responsabile del parco, di fronte alle mie rimostranze, ha acconsentito di farmi salire sull’attrazione “Colorado Boat” accompagnati, ripeto accompagnati da un addetto del parco in divisa; praticamente eravamo sui tronchi che vanno nell’acqua con l’accompagnatore e tutto questo davanti a 200 persone che erano in fila a guardare che cosa stava succedendo… di conseguenza il massimo della disinformazione sociale, lo Stato spende milioni di euro per campagna pubblicitarie per l’integrazione dei disabili e loro manifestano il contrario davanti a tutti ed educando i loro lavoratori fare altrettanto. Mi sto dilungando molto... chiudo dicendo che farò presente tutto questo alle maggiori associazioni di categoria e allego quello che dice la legge in proposito.Sulla G.U. del 6 giugno è stato pubblicato il nuovo codice del turismo a cui dovranno attenersi anche i parchi di divertimento.Per quello che ci riguarda nel dettaglio l’articolo 3 recita:Articolo 3 (Principi in tema di turismo accessibile)1. In attuazione dell’articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva con la legge 3 marzo 2009, n. 18, lo Stato assicura che le persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive possano fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi al medesimo livello di qualità degli altri fruitori senza aggravi del prezzo. Tali garanzie sono estese agli ospiti delle strutture ricettive che soffrono di temporanea mobilità ridotta.2. Ai fini di cui al comma 1, lo Stato promuove la fattiva collaborazione tra le autonomie locali, gli enti pubblici, gli operatori turistici, le associazioni delle persone con disabilità e le organizzazioni del turismo sociale.3. È considerato atto discriminatorio impedire alle persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive, di fruire, in modo completo ed in autonomia, dell’offerta turistica, esclusivamente per motivi comunque connessi o riferibili alla loro disabilità.Cordialmente

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