GALGAGNANO La grande villa Innocenti “congelata” dal Parco Adda

Una battaglia di 7 anni al Tar ma l’area della Tenuta Ladin resta agricola

Il Parco Adda Sud vince (in primo grado) la battaglia giudiziaria contro i proprietari della Tenuta Ladìn che da tempo vorrebbero valorizzare la villa appartenuta alla famiglia di industriali Innocenti per farne il cuore di vari progetti. Da una serie di bungalow per regalare ai milanesi fine settimana nel verde tra Zelo e Galgagnano a, ultima idea in ordine di tempo, nel 2019, una residenza sanitaria per anziani autosufficienti. Il Tar di Milano si è infatti pronunciato, dopo sette anni, sul ricorso presentato dalle società Pe1 Srl e dagli altri proprietari privati del cosiddetto “Fondo chiuso Ladin”, che chiedevano l’annullamento parziale del Piano territoriale di coordinamento del Parco Adda Sud, adottato nel 2011 e in vigore dal gennaio del 2014, nella parte in cui i vari appezzamenti della Tenuta sono stati classificati come “zona agricola di seconda fascia” e con altre classificazioni via via più restrittive. I proprietari hanno ricordato al Tar che in precedenza, nel Ptc del Parco del 1994, era prevista una “zona estensiva ad attrezzature per il pubblico” e che nel 2011 avevano presentato una controdeduzione al nuovo Ptc chiedendo che venisse mantenuta, almeno per parte dell’area, questa qualificazione.

Dopo il 1994 però erano intervenute nuove norme, sia a livello regionale sia comunitario, e si era determinata anche l’istituzione del Sito di interesse comunitario delle spiagge di Boffalora d’Adda, con effetti di ulteriori vincoli anche su parte del Fondo chiuso, puntualmente recepiti nel nuovo Ptc del Parco. I proprietari nel loro ricorso al Tar hanno evidenziato che non tutte le osservazioni pervenute, a richiedere minori vincoli come era la loro, erano state respinte dall’ente, ravvisando quindi anche eccesso di potere e l'introduzione di una disciplina restrittiva della libera disponibilità delle aree. La seconda sezione del Tar di Milano ha però ritenuto che il Piano territoriale sia rimasto nei limiti della discrezionalità politica e non abbia violato i principi generali cui è tenuta la pubblica amministrazione, respingendo il ricorso e intimando ai proprietari del Fondo anche di rimborsare 2mila euro di spese legali al Parco e altrettanti a Regione Lombardia.

Sui progetti dei proprietari del Fondo Ladìn ci sarebbero state varie interlocuzioni tra i proprietari e i vertici passati e attuali dell’Adda Sud, e il Comune di Galgagnano, interessato in parte dal comprensorio, già nel 2019 aveva deliberato un atto di indirizzo per l’ipotesi della Rsa. Il “muro contro muro” delineato dalla vertenza giudiziaria potrebbe quindi prima o poi venire superato dai fatti. Attualmente l’ex villa Innocenti è una location per matrimoni, feste e cerimonie.

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