Furti e rapine nelle case: sequestrati dalla Dia due milioni e mezzo di euro al capo della banda dei “finti carabinieri”

Il gruppo di sinti aveva colpito anche nel Lodigiano e nel Paese

È di 2,5 milioni di euro il valore di beni sequestrati al capo di una banda di ladri e rapinatori incastrato dalla Direzione investigativa antimafia. L’uomo, un 58enne di etnia sinti, è un pregiudicato già condannato in via definitiva per plurimi reati contro il patrimonio commessi tra il 1982 e il 2015. E’ accusato di aver messo a segno decine i furti e le rapine tra Milano, Lodi, Bergano e Pavia spacciandosi per carabiniere, con una pettorina fluorescente.

Era stato arrestato nel 2015, al termine di una complessa attività investigativa, dai carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Pavia, per reati anche nei confronti di anziani. fasce debolì. Le vittime, credendo di trovarsi di fronte alle forze dell’ordine, concedevano libero accesso alle proprie abitazioni. In tal modo, l’associazione che si ritiene guidata dal 58enne è riuscita a impossessarsi, oltre che di denaro contante, di gioielli, orologi di pregio, autovetture, armi e beni di consumo elettronici di rilevante valore.

Ora il Centro operativo della Dia di Milano e l’Arma di Pavia, hanno proceduto a una dettagliata ricostruzione della biografia criminale del soggetto e a un’analisi reddituale e patrimoniale, al cui esito si è arrivati a ritenere che in capo allo stesso pregiudicato e attraverso la fittizia intestazione a propri congiunti ci fosse il possesso di numerosi immobili, acquistati negli stessi anni in cui il sinti, ufficialmente inoccupato, era dedito a varie attività delittuose. Sequestrati tra l’altro una villa nell’Astigiano e un appartamento nel Ponente ligure.

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