Fuga di gas dal metanodotto:

paura fra Mairago e Turano

Fuga di gas ieri sera dal metanodotto che corre parallelo alla provinciale 26, fra Basiasco (frazione di Mairago) e Turano. L’incidente ha costretto i carabinieri a chiudere la strada per diverse ore, mentre i vigili del fuoco sono subito intervenuti per individuare la falla e tamponarla; nel frattempo sono state contattate le società che gestiscono il metanodotto in quella zona, in particolare Snam ed E.on, per capire di chi fosse la competenza di quel tratto (in territorio di Turano) e riuscire così ad intercettare la perdita e risolvere il problema.

La prima segnalazione è arrivata intorno alle 18, probabilmente da un passante o da un contadino che ha avvertito l’odore acre del gas diffondersi nell’aria. Così sono scattati i controlli, che hanno confermato la presenza di una perdita davvero importante in quella zona. Il metano fuoriusciva in grande quantità, con una pressione di circa 8-10 bar (basti pensare che nelle abitazioni private la pressione è di circa 0,2 bar), con un elevato rischio che si incendiasse da un momento all’altro: anche il solo squillo di un telefonino avrebbe potuto essere pericoloso. La zona interessata, comunque, era immersa nei campi e non c’è stato nessun problema per la popolazione dei centri abitati più vicini. Nessuno è stato evacuato dalle proprie abitazioni. I sindaci di Mairago e Turano, Davide Tei e Umberto Ciampetti, si sono interessati per capire cosa stesse succedendo e quali rischi corressero i loro concittadini, ma sono stati rassicurati.

La strada è stata immediatamente chiusa dai carabinieri di Cavenago, che hanno bloccato il traffico con il nastro bianco e rosso fra Basiasco e Turano, con le auto in arrivo nelle due direzioni che venivano deviate verso la via Emilia e verso Cavenago. Il tutto è avvenuto praticamente all’ora di punta, con pesanti disagi per la circolazione. La strada è rimasta bloccata fino a tarda sera.

Le operazioni per tamponare la falla sono andate per le lunghe e si sono rivelate più complicate del previsto. Individuare il punto preciso del metanodotto in cui c’era stata la perdita infatti non è stato semplice: all’inizio si pensava che fosse in territorio di Mairago, poi si è scoperto che tutto era partito da Turano. Solo una volta individuata con precisione la perdita si è potuto intervenire per tamponarla e capire da cosa fosse stata provocata.

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