Frigoriferi abbandonati nell’area feste del Pd: «Stiamo provvedendo, è colpa del lockdown»

Intanto non si sa ancora se ci sarà a settembre la tradizionale festa dell’Unità

I lavori di rimozione delle strutture fisse abusive nell’area del Capanno sono stati ultimati, ma resta ancora da risolvere lo smaltimento di alcuni rifiuti e detriti, che, sebbene ritardato a causa dell’emergenza coronavirus, dovrebbe avvenire in tempi brevi. L’area dove storicamente viene organizzata la Festa dell’Unità era stata infatti oggetto di un lungo contenzioso tra il Comune di Lodi e l’Immobiliare del Lodigiano, società proprietaria dell’area e vicina al Pd, presieduta da Alessandro Manfredi.

Dopo la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, a novembre, il Comune aveva concesso il tempo necessario per provvedere alla rimozione delle strutture fisse che erano state costruite decenni fa e, secondo quanto afferma Alessandro Manfredi, è stata «immediatamente avviata e ultimata prima di febbraio, e ne abbiamo già dato comunicazione al Comune». Qualche passante, però, ha segnalato la presenza di alcuni frigoriferi accatastati all’interno dell’area, visibili dalla pista ciclabile che passa proprio lungo l’Adda. «Avevamo già dato l’incarico per lo smaltimento dei detriti e rifiuti, ma purtroppo c’è stato un ritardo evidentemente dovuto al lockdown – spiega Manfredi -. Sicuramente entro questo mese provvederemo a rimuovere tutto, anche per poter utilizzare gli spazi».

Il partito, tuttavia, non ha ancora sciolto le riserve sulla possibilità di realizzare anche quest’anno la festa dell’Unità al Capanno.

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