FESTA PATRONALE È l’ora della riconoscenza: Sant’Angelo sceglie i “migliori”

Il più alto riconoscimento sarà assegnato a Marco Paesanti, Ugo Speziani e Giuseppe Negri

C’è chi si è speso nel servizio alla cosa pubblica, chi si è distinto per un’attenzione particolare al prossimo o ancora chi ha fatto e fa parte della storia della città con un’attività economica che è stata la “casa” di tanti. Ci sono i nomi dei figli illustri della città destinatari di Riconoscenze e benemerenze civiche nel contesto della sagra patronale di Sant’Antonio a Sant’Angelo Lodigiano. Per l’edizione 2022 della ricorrenza sono le tre le Riconoscenze, la più alta onorificienza civica della città, caratterizzata dalla statuetta con la Torre Maestra del Castello Bolognini, l’arcangelo della Basilica e i colombi di Madre Cabrini. A riceverla saranno Giuseppe Negri, presidente di Sal, società acqua lodigiana, classe 1956, per il lungo impegno in città in settori diversi, dalla politica allo sport - è stato tra i fondatori della società San Rocco 80 - e primo santangiolino alla guida della società. E ancora Marco Paesanti, classe 1970, massiofisioterapista, con all’attivo esperienze ai massimi livelli nell’universo del calcio italiano e in particolare con l’Ac Milan, per cui è entrato a far parte dell’area medica nel 1993. La terza Riconoscenza 2022 va a Ugo Speziani, classe 1948, fino a settembre 2021 consigliere comunale, nei banchi dell’opposizione di “Voltiamo Pagina”, a cui è riconosciuto il lungo impegno a servizio della città tramite la politica, durato oltre 40 anni e partito nel mondo del volontariato, come tesoriere Pro Loco e organizzatore di eventi in oratorio.

Sono invece cinque le benemerenze civiche assegnate. Vanno alla compagnia del dialetto barasino in ricordo del maestro Mascheroni, e rappresentata da Angelo Gallorini; a Ida Vitali, classe 1969, maestra dell’asilo Madre Cabrini e abile creativa che si è prodigata nel rendere più bella la città; a Luigi Bertolini, conosciuto da tutti come Gino Bertulen, titolare del ristorante La Ranera, la cui genesi affonda le radici nel tempo fino al 1939; a Pietro Toscani, classe 1931, storico commerciante di formaggi e angurie, ancora oggi attivo e pilastro dell’attività a 90 anni, e alla ditta Fratelli Toscani, avviata nel 1948 da un carretto e da un banco per la vendita di angurie al mercato, a cui si aggiunse poi la vendita di prodotti per l’alimentazione animale.

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