ELEZIONI REGIONALI Crolla l’affluenza: gli ultimi dati nel Lodigiano e Sudmilano
Oggi dalle 18 la diretta video sul sito del «Cittadino» con i commenti e le analisi dei candidati

In Lombardia si contendono la carica Attilio Fontana, presidente uscente, Pierfrancesco Majorino, Mara Ghidorzi e Letizia Moratti

Aggiornamento ore 23 - L’affluenza cresce ma di poco e alle 23, alla chiusura dei seggi, il dato regionale diffuso dal Viminale si attesta al 31 per cento circa. Un dato estremamente basso. I seggi riaprono domani, lunedì: si vota dalle 7 alle 15.

Aggiornamento ore 19 - Crolla l’affluenza. A livello regionale - secondo i primi dati arrivati dal Viminale - ci si ferma al 26,95 per cento contro il 60,47 del 2018. Provincia di Lodi: 26,61 (63,27), provincia di Milano 26,53 (60,97 nel 2018). I DATI IN FASE DI AGGIORNAMENTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO

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AFFLUENZA IN CALO - Alle 12 affluenza in calo in tutta la Lombardia. Il dato regionale indica il 9,2 per cento contro il 19,91 del 2018.

Provincia di Lodi: 9,81 per cento (22,3 nel 2018)

Provincia di Milano: 8,86 per cento (18,53)

Lodi 10,8 (22,1)

Codogno 9,17 (20,5)

Casalpusterlengo 10,64 (24,10)

Sant’Angelo Lodigiano 8,42 (21,14)

Lodi Vecchio 9,07 (24,62)

Melegnano 10,09 (19,11)

San Donato Milanese 8,52 (18,72)

San Giuliano Milanese 7,52 (20,58)

Peschiera Borromeo 8,31 (18,47)

Paullo 9,10 (19,22)

IL QUADRO

Corsa a quattro per la presidenza della Regione. Il voto è proporzionale, su turno unico: vince il candidato che riceve anche solo un voto in più degli altri. In Lombardia si contendono la carica Attilio Fontana, presidente uscente, Pierfrancesco Majorino, Mara Ghidorzi e Letizia Moratti, in questo ordine sulle schede elettorali. Si vota domenica 12 febbraio 2023, dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì 13 febbraio, dalle ore 7 alle ore 15. Le operazioni di scrutinio partiranno subito lunedì pomeriggio alla chiusura dei seggi.

Attilio Fontana, ex sindaco leghista di Varese e governatore uscente, è candidato per il centrodestra che si presenta compatto. Nel Lodigiano sono state presentate liste collegate a Fontana da parte di Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier, Lombardia Ideale Fontana Presidente (lista civica a sostegno di Fontana), Forza Italia Berlusconi per Fontana, Noi Moderati Rinascimento Sgarbi. L’eurodeputato del Partito Democratico Pierfrancesco Majorino è il candidato del centrosinistra che per le elezioni regionali lombarde ha trovato un accordo anche con il Movimento 5 Stelle. Lo sostengono in provincia di Lodi le liste provinciali di Partito Democratico, Patto Civico Majorino Presidente (civica a sostegno di Majorino), Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra Italiana. Mara Ghidorzi è il candidato di Unione Popolare alla presidenza di Regione Lombardia. Nel Lodigiano non sono state raccolte le firme per le liste provinciali a suo sostegno: nella scheda elettorale del Lodigiano al suo nome non sono associate liste. Infine, è candidata alla presidenza l’ex assessore al Welfare di Regione Lombardia, ex sindaco di Milano ed ex Ministro della Repubblica Letizia Moratti. La sostengono la lista Letizia Moratti Presidente e quella del terzo polo Azione-Italia Viva (che riporta nel simbolo anche il nome di Calenda).

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Il nome del presidente di Regione Lombardia si potrà conoscere già lunedì in serata. Più complesso il sistema per la definizione della composizione del Consiglio regionale. I membri del consiglio sono eletti con criterio proporzionale, sulla base di liste circoscrizionali concorrenti, con premio di maggioranza su base regionale (capo della coalizione è il candidato presidente). La coalizione legata al governatore eletto ottiene almeno il 55 per cento dei seggi in consiglio regionale se il candidato ha ottenuto il 40 per cento delle preferenze, e almeno il 60 per cento se invece è riuscita a superare il 40 per cento, ma in ogni caso non può ottenere più 70 per cento dei seggi dell’intero consiglio. Proprio per questo motivo l’assegnazione dei seggi (calcolati su base proporzionale alla popolazione residente) è più complessa: al Lodigiano sono assegnati due seggi, uno intero e uno con i resti. Per il seggio intero è eletto il candidato consigliere più votato del partito che ottiene la percentuale maggiore all’interno della coalizione legata al presidente eletto, mentre il secondo seggio è assegnato sulla base del calcolo dei resti, su base regionale.

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