E’ il sigillo di conferma al favore popolare

Con il riconoscimento della santità di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II si pone un sigillo di conferma a un favore popolare molto forte nei confronti di queste due figure. Di Giovanni XXIII si trovavano immagini o foto in moltissime case, con segni non solo di apprezzamento per la sua origine popolare e la sua vicinanza agli umili, ma anche con espressioni di venerazione per la testimonianza espressa con la sua bontà, pietà sincera, guida aperta della Chiesa. Ho avuto la gioia di vedere questo Papa quando ancora cardinale era venuto alla villa estiva del Seminario pochi mesi prima della sua elezione. Aveva contatto con Lodi soprattutto per il suo legame con il Vescovo Mons. Benedetti, bergamasco di origine. L’occasione era la commemorazione di Mons. Luigi Fadini, Vicario Generale di Lodi, deceduto nel mese di giugno di quell’anno e che egli aveva conosciuto da lunga data, essendo stati nello stesso periodo Segretari dei rispettivi Vescovi diocesani. Si avvertiva il rapporto cordiale che il Cardinale intratteneva con il nostro Vescovo Mons. Benedetti, da lui descritto in quell’occasione “dall’eloquenza sinaitica”. E con Lodi ci furono altre occasioni di incontro come quella del centenario della fondazione della città, a settembre dello stesso anno. La sua elezione al Pontificato suscitò in chi lo aveva conosciuto un senso di maggiore attesa e partecipazione alle vicende della Chiesa, soprattutto con l’apertura del Concilio Vaticano II e un interesse per la sua testimonianza spirituale e il suo stile di cordialità che avvicinarono o riavvicinarono tanta gente al Vangelo. E il suo ricordo rimase incancellabile nel cuore di chi avendolo conosciuto ha visto nella sua vicenda un dono particolare dello Spirito al nostro tempo. Anche per Giovanni Paolo II ho avuto un’occasione di incontro previo alla sua elezione. A Milano il 21 giugno 1978 il Card. Vojtyla era intervenuto a un convegno nel decennale della pubblicazione dell’enciclica Humanae Vitae, ed avevo accompagnato per quell’incontro il Vescovo di Lodi Mons. Magnani. Mi aveva colpito la lucidità e il livello alto del suo intervento, letto in italiano con molta sicurezza. Eravamo rimasti a cena ospiti degli organizzatori del Convegno e ho potuto vedere più da vicino il Cardinale e conversare con il suo Segretario don Stanislao, oggi arcivescovo di Cracovia; si parlava anche della situazione della Chiesa in Polonia. È stata per me una piacevole sorpresa sentire pochi mesi dopo l’annuncio della sua nomina a successore di Pietro. In diverse celebrazioni ho rivisto il Papa, e mi ha sempre colpito la concentrazione nella preghiera e il vigore della sua testimonianza. Credo che una traccia della sua santità sia sicuramente rimasta anche da noi a Lodi, grazie al suo passaggio il 20 giugno 1992. Era la vigilia della festa del Corpus Domini e Lodi aveva l’onore di inaugurare questa festa con la presenza del Papa. Già sofferente per una malattia di cui sarebbe stato pochi giorni dopo operato, egli incoraggiò di fatto la nostra Chiesa a custodire il suo tesoro e il suo cuore che è l’Eucaristia. Penso che il frutto del messaggio da lui lasciato si sia visto nei due Congressi Eucaristici che sono stati celebrati a distanza decennale. Sono questi i frutti della santità, quelli che alimentano a fanno crescere una Chiesa di popolo, che cammina insieme nel corso della sua storia e la contrassegna con eventi che la rendono immune da derive secolaristiche. Mi ha sempre colpito il fatto che sotto la lastra di marmo che sulla facciata interna della Cattedrale ricorda l’evento della visita di Giovanni Paolo II a Lodi, dal giorno della sua morte ha sempre continuato a rimanere acceso qualche cero, e non pochi. Egli ha lasciato sicuramente un segno anche da noi e dalla sua vicenda personale che qualcuno definisce “epica ed eroica” scaturisce un incoraggiamento a testimoniare oggi e sempre il Vangelo nella sua autenticità. Anche a Lodi i segni della santità di questi due Papi sono dunque attestati e anche da noi il legame con loro è vivo e propiziatore di grazie presenti e future.

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