È la Regione che spreca, non i Comuni

Sindaci dei Comuni lodigiani in riunione per parlare della cancellazione della Provincia di Lodi. Mi viene in mente che in altre Regioni in anni recenti hanno istituito varie nuove piccole province, e mi dico: “Ma non era logico cominciare ad eliminare le neonate per logiche politiche?” Lo penso riandando all’epoca del Consorzio del Lodigiano. Non ero in politica allora, come non lo sono adesso; sono stato eletto sindaco di Orio Litta tre anni fa senza aver mai partecipato a gare politiche, né avendo mai avuto tessere di partiti. Mi sono messo in gioco per costruire qualcosa di buono per Orio e sono stato eletto proprio perché slegato dalla politica e animato solo dal voler fare il bene del mio paese e della nostra gente.

E oggi, in piena e gravissima crisi economica, con i “Politici” che hanno delegato ai “Tecnici” il lavoro sporco, mentre la nave Italia fatica sempre più a stare in acqua, sulla scelta di eliminare le Province più piccole in base a numeri matematici, penso: “I Padri del Lodigiano che ho conosciuto, i Magrini e i Migliorini, cosa farebbero oggi?”

Io credo sia necessario ripartire fortemente da loro. Cioè da esempi di persone integre, oneste, tutte d’un pezzo, ricche di ideali radicati e veri in cui moltissimi lodigiani, ne sono sicuro, si ritrovano ancor oggi. Lo scenario è del tutto diverso da allora, ma se non si tiene la rotta verso una stella polare di ideali veri, allora si rischia davvero di farsi sommergere dai signori dello “spread”.

Condivido in pieno il discorso fatto da Pietro Foroni all’incontro di martedì 24 luglio, e dico che i Lodigiani devono alzare la testa, tenere la schiena dritta e non perdere la rotta.

L’identità nostra esiste, c’è e non va svenduta. Non rassegnamoci.

Come cittadino io ci credo: se i numeri, come dice il Presidente Foroni, certificano la virtuosità della Provincia di Lodi, facciamoli valere ma dando l’esempio. Alcuni sindaci e assessori lo hanno fatto: rinunciando al gettone di presenza per aiutare i terremotati e agli emolumenti spettanti allo scopo di creare un fondo di solidarietà per i disoccupati.

Perché i sindaci lodigiani non sono la “casta” e lo dimostrano ogni giorno stando in municipio a lavorare. Basta guardarli con occhi veri, puliti, scevri da giochi di parte. Detto questo, chiedo, da cittadino lodigiano e da sindaco, che in Regione i nostri consiglieri e gli assessori facciano altrettanto.

Qualcuno in sala lo ha detto: è la Regione che spreca, non la Provincia di Lodi! Potrebbe sembrare uno scaricabarile. Lo avrei pensato anch’io, se non conoscessi i nostri governanti provinciali e non vedessi con che passione lavorano. Un semplice consigliere regionale si mette in tasca 12 mila euro al mese, senza avere un grammo di responsabilità in nessun campo; un sindaco che lavora da dipendente statale, tanto per fare un esempio, “guadagna” 390 euro mensili e magari la sera non dorme perché una famiglia ha lo sfratto! Però va avanti a testa alta e tiene duro, perché ci crede. Allora: dove sono veramente annidati i costi della politica? Nei piccoli Comuni? Lo sappiamo tutti come se la passano a Roma i nostri onorevoli...Per non parlare dei privilegi delle Regioni a statuto speciale: passi per l’Alto Adige, dove sono italiani da meno di cent’anni senza che lo abbiano voluto loro, ma perché non cominciare a tagliare i fiumi di denaro statale indirizzato ad Aosta e a Palermo?

Ecco l’ incongruenza dell’Italia: pagano sempre i soliti, i più onesti e dignitosi, i più lontani dai giochi di potere! Al Sud, dove sono maestri di vita vissuta, direbbero: pagano i più fessi! La Provincia di Lodi è un ente a portata di mano del cittadino, difende un territorio virtuoso ( vedi la discarica di Senna...) che si riconosce nelle sue campagne, lungo i suoi fiumi, nelle sue chiese. Restiamo uniti, teniamo alta l’identità cresciuta intorno alle chiese e alle piazze.

Se ci sono, come ce ne sono, di Province e Regioni disastrate, piccolissime e/o piene di debiti, con eserciti di dipendenti, perché non cominciare da loro, rami ormai rinsecchiti e inutili per la crescita della pianta? Perché tagliare anche i rami verdi?

E se proprio dovremo dimenticare la nostra Provincia, ebbene io sono favorevole a una Provincia grande del Po, con Lodi, Cremona e Mantova. Avremmo caratteristiche ambientali ed agricole simili, potremmo avere un certo peso in Regione e un futuro. E’ infatti utile pensare a macro province territoriali, non a semplici e piccoli binomi.

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