Nella politica e nel Paese le cose vanno molto male; non si ricorda un periodo così buio e non si riesce a intravedere un settore che dia speranza di recupero. La tentazione più istintiva, dettata dal desiderio di sopravvivenza, sarebbe quella di chiudere occhi e orecchie e affidarsi alla buona sorte. Tentazione che va naturalmente scacciata, perché siamo tutti sulla stessa barca, dove i primi ad affogare sono soprattutto i meno tutelati. Qualche mese fa sembravamo un popolo incapace persino di indignarci di fronte a quanto succedeva, ora almeno sembra che il moto di indignazione si sia diffuso, offrendo segnali indiscussi di voglia di cambiamento radicale, anche se mancano progetti chiari su come strutturare il nuovo, nel quale però la società civile vuole essere determinante.Il desiderio di voltare pagina sembra aver toccato anche alcuni settori del mondo cattolico, che vorrebbero ripetere una nuova avventura, ricostituendo un partito sull’onda dell’esperienza della Democrazia Cristiana del secolo scorso. Parlo volutamente di “secolo scorso” perché non si può non pensare a quei tempi se non come al trapassato remoto: i giovani di oggi infatti ne hanno soltanto sentito parlare, e purtroppo non sempre positivamente! La DC ha svolto un ruolo importante per l’Italia, ma è stata un accidente storico, necessario ed utile, ma chiuso. Le vicende non solo del Paese, ma del mondo intero, hanno rovesciato le società. Il partito dei cattolici, o di ispirazione cattolica, ha fatto il suo tempo, e come fatto storico va studiato, per capirne le finalità buone e quelle critiche, i meriti e i rischi.Per quanto riguarda la Chiesa cattolica e il suo laicato odierno, non si può tuttavia non mettere in conto che il Concilio Vaticano II ha segnato un punto che, su molti aspetti riguardanti il ruolo dei cattolici nella società e nella politica, potrebbe essere di non ritorno. Ma è inutile nasconderci che le novità conciliari sono rimaste nel cassetto anche per molti cattolici, magari benintenzionati nel portare alla politica quel di più che si è perso del messaggio cristiano. Se è vero che un partito dei cattolici o di ispirazione cattolica non mi sembra essere teologicamente motivato, dovrebbe quanto meno essere storicamente necessario in questa nuova fase del Paese. A chi e a cosa giova? Mi domando poi, e per inciso, come mai la simpatia accordata a persone di governo, che ancora oggi dichiarano sintonia con le attese della gerarchia cattolica, non abbia prodotto i risultati sperati. Quale utilità e quali rischi da un partito più o meno “confessionale”? Ma a queste cose stanno già pensando intellettuali, cattolici o meno, che stanno valutando le mosse prossime. Io confido e spero che in questo frangente delicato la gerarchia non faccia mancare il suo compito di illuminare le coscienze su questioni attinenti la fede e la morale, perché sul terreno proprio della politica, come afferma il Concilio - rientrando nelle realtà terrene in sé autonome-, è meglio che siano i fedeli laici a prendere decisioni, sotto la propria responsabilità. Qualche domanda da laico qualsiasi, tuttavia me la pongo, e la prima riguarda le caratteristiche, secondo le quali un laico possa oggi autodefinirsi cattolico o essere riconosciuto come tale. Se ci si riferisce all’insegnamento della Chiesa e ai suoi principi essenziali, molti fedeli – quelli che ancora praticano almeno la messa domenicale-, seguono ormai quel relativismo etico che ha messo in forte dubbio tutto quanto riguarda ad esempio la famiglia, la vita, la sessualità, la trascendenza stessa, per non parlare dei valori cardine della dottrina sociale, quali la dignità della persona e della donna in particolare, la giustizia sociale, la solidarietà, la legalità, la sobrietà, ecc.Mi domando anche quante “anime” ci siano oggi nel laicato cattolico, sia quello singolo che in quello associato. Ritrovarsi, in occasioni speciali, per pregare insieme, non significa che si sia parimenti concordi sui temi grandi quali i processi dell’economia e della finanza o della presenza nelle pubbliche amministrazioni, sul come gestirle e a favore di chi. C’è più contrasto che sintonia, ciò non è un mistero perché è sotto gli occhi di tutti; come è possibile allora che in un partito invece ci si trovi uniti?Ma, guardando in faccia anche alla realtà dei numeri: che peso avrebbe oggi un partito di ispirazione cattolica quando si sta assistendo ad un lento ma progressivo diradarsi della pratica religiosa? Del trenta per cento dei cattolici che “in diebus illis” difesero, la stabilità della famiglia e l’intangibilità della vita, tanto per citare due nodi, quanti oggi sono rimasti fedeli al magistero dei vescovi?Un partito dei cattolici farebbe forse gola agli atei devoti o a quei cattolici che, stanchi di galleggiare su un carro che fa acqua da ogni parte -in economia e in etica-, sperano di trovare una nuova casa in cui contare qualcosa.Un’altra urgenza andrebbe sì invece perseguita, e corrisponde all’appello che almeno due anni or sono espresse il Papa, e che è stata ripetuta e condivisa anche da buona parte della gerarchia cattolica: quella di favorire la crescita di una nuova generazione di laici onesti e preparati per arricchire il mondo della politica e delle istituzioni, affinché per loro tramite passino i valori cari alla Chiesa e che sono quelli legati alla dignità della persona in tutte le sue sfaccettature, quelli che riguardano i diritti naturali e la giustizia, sempre partendo comunque dal bene comune e incominciando a garantire gli ultimi. Il magistero sociale è chiaro.Inoltre, è o non è vero che i valori umani autentici sono anche cristiani, e viceversa (cfr. Mons. Capuzzi!), e che vale più la testimonianza dei singoli che l’insegnamento dei maestri, venisse anche da un intero partito, cattolicamente ispirato?E’ il resto fedele che oggi mi sembra debba essere ancora meglio educato perché guardi la politica come una forma di carità doverosa per tutti, e si assuma il coraggio di contagiare la massa. Sarebbe davvero quella fiaccola sopra il moggio che potrebbe arricchire umanamente una società sanamente laica e pluralista come vorrei fosse la nostra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA