
Di proposito abbiamo lasciato trascorrere alcune giornate prima di stendere qualche valutazione sul rinnovo degli Organismi della Camera di Commercio di Lodi. Il territorio aveva fra le mani la straordinaria occasione per la ripresa della più sincera coesione dentro un Organismo, forse depotenziato e certamente dal futuro incerto, ma comunque l’unico ancora rimasto per un tentativo condiviso di rilancio economico e sociale del Lodigiano. L’occasione è stata persa! Le rappresentanze datoriali si sono divise come mai è successo, tra di loro ed addirittura all’interno dei settori, in un crescendo di frantumazioni che, temiamo, sarà purtroppo difficile recuperare in tempi brevi.Negli incontri con le due coalizioni datoriali, precedenti il rinnovo delle cariche, Cgil Cisl ed Uil hanno invitato ad un generoso ed estremo tentativo di ricomposizione. Purtroppo senza esito.Entrambi i candidati alla carica di Presidente hanno sollecitato la convergenza sindacale in termini di voto, assicurando ad un nostro esponente il seggio nella Giunta Camerale. Il 28 ottobre al mattino abbiamo incontrato Gendarini che ci ha presentato a voce il proprio programma e nel pomeriggio la coalizione di Forlani che ci ha consegnato un circostanziato documento programmatico scritto. Fin dall’inizio la Cisl ha considerato irrinunciabile la condizione della presenza sindacale nella Giunta: come segno di continuità con gli ultimi tre mandati e come segno di riconoscimento della nostra funzione sociale. In chiave squisitamente tecnica, è apparso evidente come un nostro ingresso in Giunta sarebbe stato certo nella coalizione Forlani e molto più dubbio nella coalizione Gendarini, in quanto nella seconda il rispetto della rappresentanza di tutti gli interessi era numericamente impraticabile. Esaurite le prime votazioni per il Presidente, nelle quali il quorum richiesto era troppo alto, nell’ultima votazione Cgil ed Uil hanno comunicato l’intenzione di sostenere Gendarini, garantendo così nei fatti la sua elezione. La Cisl si è invece astenuta. In quel frangente, da Gendarini è stata confermata l’assicurazione per un nostro posto in Giunta. Nella riunione successiva avente all’ordine del giorno l’elezione della Giunta, è mancato un voto al rappresentante sindacale Tino Bolognesi, così costretto al ballottaggio con un esponente datoriale del commercio, nel quale ballottaggio è risultato perdente e di conseguenza escluso dalla Giunta.La Cisl giudica molto negativamente quanto è successo. - Il rinnovo del Consiglio Camerale era una questione tutta lodigiana, nella quale certamente pareri e consigli esterni al territorio (che ci sono sempre stati) potevano essere per certi versi preziosi e graditi; purtroppo sono risultati in qualche caso strettamente vincolanti, fino a tramutarsi in una perdita di autonomia locale.- Le rappresentanze datoriali ed economiche non hanno saputo convergere su una proposta unitaria programmatica e di assetto degli organismi, dilatando ulteriormente differenziazioni politiche e ripicche personali. Il territorio paga queste scelte, diventando ancora più arduo conseguire a breve l’indispensabile coesione, che è un fondamentale elemento in ogni situazione e specialmente in uno stato di crisi sociale.- Il ruolo del sindacato viene pesantemente marginalizzato, estromettendolo dalla Giunta nella quale tradizionalmente era portatore di specifiche sensibilità. Consideriamo in maniera grave il mancato rispetto delle assicurazioni ufficialmente e direttamente assunte dal presidente Gendarini.- La Cisl si rammarica per l’errore strategico compiuto da Cgil ed Uil, che hanno appoggiato una coalizione che immediatamente dopo le ha scaricate. Indubbiamente si è puntato sulla coalizione sbagliata, risultata inaffidabile, col risultato di avere subito una grave perdita di ruolo politico nel territorio.
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